Mats Wilander difende Sinner e Swiatek sui casi doping e accusa il sistema, che con le sue regole troppo rigide costringe gli atleti a subire attacchi o vivere situazioni ingiuste. “Oggigiorno un giocatore non dovrebbe nemmeno andare al ristorante a mangiare, perché c'è la possibilità che nel cibo ci sia qualcosa che sia contaminato”, dice l’ex numero uno al mondo, che nel 1995 è risultato positivo alla cocaina, insieme con il compagno di doppio Karel Kovcek. "Il mio caso non è paragonabile a quello di Sinner o di Swiatek. Sono due situazioni totalmente diverse. Nel mio caso, la colpa è stata mia, e cosa è successo a questi ragazzi è qualcosa che resta da vedere". Sinner riesce a vincere e non farsi influenzare dalle pesanti critiche e gli attacchi che arrivano da più parti, a partire da Kyrgios. Agli Australian Open ha detto che le voci sul suo conto non lo condizionano, perché lui sa di essere innocente. Wilander è d'accordo: "Alla fine, ciò che probabilmente ti influenza di più è l'opinione pubblica. Ma se sai di non aver commesso un errore, non credo che dovresti preoccuparti dell'opinione pubblica. Ma è anche vero che è più difficile a dirsi che a farsi".
Wilander: "Non c'è un problema doping nel tennis"
Adesso è molto più facile risultare positivi a qualche sostanza dopante, secondo Wilander. È il caso di Sinner, contaminato dal Clostebol per una pomata usata dal suo vecchio fisioterapista Giacomo Naldi: "Ci sono molte più persone coinvolte ora . Ci sono allenatori o aziende che ti forniscono integratori e vitamine , e quell'azienda potrebbe anche produrre sostanze che non sono legali per gli atleti professionisti. Intendo dire che ci sono un sacco di altre cose da cui i giocatori devono proteggersi. Letteralmente, un giocatore. Ma, alla fine, non puoi proteggerti in modo assoluto da tutto in questo mondo. Sfortunatamente, ci troviamo in questo scenario in questo momento, ma non penso che abbiamo un problema di doping nel tennis".