Spesso emergono aneddoti di un Jannik Sinner esemplare fin dai tornei giovanili. Raccontano di un giocatore da sempre educato e rispettoso, come nel caso di una finale del 2013 contro Gabriele Felline, anche lui classe 2001. "Era una sfida del circuito Nike Junior Tour - il suo racconto riportato dal Corriere della Sera -. Giocavamo a Kamarina all’interno di un club Mediterranée. Tenevo molto a quella finale perché al vincitore veniva dato in premio un posto nel Master mondiale del circuito programmato a Miami". Un match vinto meritatamente dall'attuale numero uno: "Dopo una bella partenza, Jannik aveva recuperato e al termine si era imposto 6-3 6-1. Già da under 12 riusciva a fare molto bene le cose semplici. Tirava forte e in diagonale e la sua palla era molto pesante. Sapevamo delle sue potenzialità, ma era meno conosciuto di altri perché non partecipava a tutti i tornei e si divideva ancora con lo sci alpino".
Sinner pulisce il campo a fine partita
L'aneddoto curioso, però, riguarda quanto successo dopo l'incontro: "In questi giorni molti amici mi stanno mandando il video nel quale mi confronto con Sinner in una finale under 12. Al termine perdo e lascio il campo mentre Jannik si mette a lisciarlo. La domanda che mi fanno tutti ormai è classica: perché non lo hai fatto anche tu? Non ho una risposta precisa". Ma cosa farebbe oggi Felline se incontrasse nuovamente Sinner? "L’ultima volta c’è stato solo un semplice scambio di saluti, proprio a Miami, in occasione di un Masters 1000 - ha spiegato -. Ero al tavolo con Lorenzo Sonego, noi siamo amici dai tempi del Green Park. Il team di Lorenzo e quello di Jannik si sono salutati e io mi sono unito con un cenno. Mi piacerebbe riparlargli, certo, ma non di quella partita e forse neppure di tennis: i professionisti preferiscono altri argomenti nei momenti di relax. Anche per Sonego è così".
