Volandri: "Il sistema funziona. Coppa Davis? Il nostro obiettivo..."
Cobolli e Darderi hanno in comune i papà-coach: "Una storia da raccontare. La guida tecnica è dei loro padri - ricorda Volandri - con quello che ne comporta come rapporto. Un rapporto non semplice perché subentrano tanti fattori da gestire, soprattutto dal punto di vista psicologico. Non ci dimentichiamo anche di Federico Cinà, allenato dal papà Francesco. Bisogna star loro vicino, non solo dal punto di vista tecnico, ma soprattutto mentale. I miei figli sono ancora piccoli, però da genitore capisco cosa voglia dire allenare il proprio figlio. Come sono arrivati così tanti successi? Sono tanti i fattori: la tv che fa vedere il tennis in chiaro, gli investimenti nei tornei, le wildcard per giocatori giovani con potenziale che ancora non hanno la classifica per giocare nei tabelloni principali, un sistema che funziona, riportare il settore tecnico nella Coppa Davis, quindi al vertice del tennis e ragazzi straordinari che sono cresciuti alla velocità della luce. Adesso avremo la Final Eight di Coppa Davis in Italia per i prossimi tre anni e questo è il nostro obiettivo: rivincerla nei prossimi tre anni".
Volandri su Sinner: "Zverev e Alcaraz pagano diversi errori"
E anche Berrettini è in un momento d'oro: "Matteo sta bene, da almeno settembre dell'anno scorso riesce ad allenarsi con continuità, è migliorato anche tecnicamente. Sta molto bene fisicamente: anche il cambio del preparatore atletico, con l'arrivo di Umberto Ferrara, sta dando i suoi frutti. Il suo tennis non è mai stato in discussione. Ha lavorato su sé stesso perché quando giochi una finale Slam ma poi sei sempre a rincorrere il miglior stato di forma causa infortuni, c'è la possibilità che ti possa scoraggiare. Ma Matteo si è guardato dentro, ha trovato la forza e l'energia per rimboccarsi le maniche e ripartire. A Miami ha vinto partite importanti, anche fisicamente contro avversari come De Minaur, un top ten". Infine sull'assenza di Sinner dal circuito: "Sinceramente pensavo che Zverev e Alcaraz raccogliessero più punti. Zverev paga le scelte di una programmazione di una trasferta sudamericana complicata e un giocatore di quella classifica dovrebbe avere l'esperienza per gestire meglio. Alcaraz paga i suoi alti e bassi, ma non ci dimentichiamo che è un 2003 e bisogna dargli anche il tempo di assestarsi".