Doping, ricerca shock in Australia: cosa c’è nel 35% degli integratori sportivi non indicato in etichetta

Un'analisi di 200 prodotti ha fatto emergere diversi aspetti preoccupanti per gli atleti, che rischiano di assumere inconsapevolmente sostanze vietate dalla Wada
4 min

Una nuova ricerca pubblicata da Sport Integrity Australia (Sia) fa scattare un campanello d'allarme per tutti gli sportivi. L'agenzia ha incaricato la Human and Supplement Testing Australia (Hasta) di acquistare e analizzare 200 integratori sportivi disponibili in Australia, in modo da valutare la probabilità per gli atleti di acquistare senza saperlo un prodotto contenente una o più sostanze proibite dalla Wada, l'agenzia mondiale antidoping. I risultati dello studio completato a febbraio di quest'anno sono scioccanti: il 35% degli integratori testati conteneva una o più sostanze vietate dalla Wada. Ma c'è anche un altro aspetto preoccupante: il 57% dei prodotti positivi non riportava gli ingredienti proibiti sull'etichetta della confezione o sul sito, esponendo gli atleti a possibili violazioni inconsapevoli delle norme antidoping.

Speers: "Così gli atleti non hanno modo di sapere cosa stanno assumendo"

Un risultato spiazzante che fa aumentare ancora di più la paura degli sportivi, con alcuni di loro che dopo gli stop di Jannik Sinner e Iga Swiatek vivono terrorizzati dall'idea di poter assumere inconsapevolmente una sostanza vietata dalla Wada con lo spettro di una squalifica che potrebbe compromettere la carriera. La direttrice della ricerca della Sia Naomi Speers è stata categorica sull'uso degli integratori: "Gli atleti devono capire che l'uso di integratori comporta sempre dei rischi. I prodotti commercializzati per bruciare i grassi, aumentare la massa muscolare o essere usati come pre-allenamento sono particolarmente rischiosi. I composti che abbiamo identificato potrebbero causare un risultato positivo al test e portare a una sanzione antidoping. In molti casi, gli atleti non avrebbero modo di sapere cosa stanno assumendo". Quest'ultimo è l'aspetto più inquietante per gli sportivi, responsabili di qualsiasi sostanza presente nel loro organismo.

Speers: "Il rischio di doping involontario è elevato"

"Questi tipi di prodotti sono comuni e ampiamente disponibili, il che potrebbe dare agli atleti la falsa impressione che siano sicuri da usare" continua Speers. "Tuttavia, a causa di problemi come la contaminazione incrociata durante la produzione o ingredienti non dichiarati, il rischio di doping involontario è elevato". C'è però un modo per evitare pericoli: utilizzare solo integratori che siano stati sottoposti a screening per sostanze proibite da parte di aziende indipendenti come Hasta e Informed Sport, attraverso un processo noto come batch testing. "I prodotti su cui è stato effettuato il batch testing riducono significativamente il rischio di contaminazione perché un laboratorio indipendente ha già eseguito alcuni controlli per verificare se il prodotto contiene un ingrediente proibito prima di metterlo sugli scaffali" afferma Speers. Gli atleti possono controllare se su un integratore in loro possesso è stato effettuato il batch testing tramite l'app di Sports Integrity.


© RIPRODUZIONE RISERVATA