Il coach Vagnozzi svela dettagli inediti del rapporto con Sinner: "Non siamo diventati troppo amici..."

L'allenatore del numero uno al mondo, che ha ripreso la preparazione in vista del ritorno in campo, è tornato sulla stagione travagliata trascorsa
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È sempre più vicino il ritorno in campo di Jannik Sinner. Il numero uno al mondo finirà di scontare la sospensione comminatagli dalla Wada per il caso doping il 4 maggio e disputerà il suo primo torneo dopo il rientro agli Internazionali BNL d'Italia, il cui main draw è in programma dal 7 al 18 maggio. Dal 13 aprile l'azzurro ha ricominciato ad allenarsi in strutture ufficiali insieme al suo team e a coach Simone Vagnozzi, che in una recente intervista è tornato a parlare dell'anno travagliato di Sinner e di quanto accaduto allo scoppio del caso Clostebol: "È stato uno shock. Dopo aver ricostruito ciò che è accaduto, gli ho detto che dovevamo andare in giro a testa alta. Non aveva fatto nulla di sbagliato, chi ha letto i documenti lo sa. Non auguro a nessuno di vivere una situazione del genere" .

Vagnozzi: "Staccare dal tennis non ci ha fatto male"

Il coach marchigiano ha spiegato: "Staccarci dal tennis per un po' di settimane non ci ha fatto male. Il circuito è una giostra che continua ad andare, ci sono poche pause. Quando sei in cima ti viene richiesto il 100% ogni settimana. Il tennis è una metafora della vita. Richiede capacità di adattamento in circostanze sempre nuove. Palline, superfici, continenti diversi. Noi non potevamo far altro che accettare quello che sarebbe arrivato, cercando di tirare fuori il meglio da questo stop". Vagnozzi ha anche aggiunto: "Viviamo insieme 24 ore al giorno in certi periodi dell'anno, è fondamentale non diventare troppo amici perché l'amicizia impedisce di prendere decisioni importanti ma necessarie. Si tratta di un compromesso in cui non può prevalere l'aspetto tecnico, serve empatia. Litigi? Abbiamo avuto dei confronti, anche accesi. Mi ricordo il Roland Garros del 2023, secondo turno contro Altmaier: il body language era negativo e l'avversario ne ha approfittato. Nel tennis è importante non dare segnali, nessuno deve sapere cosa provi. Abbiamo parlato a lungo di quell'episodio, non è più successo di vederlo così".

 

 

 


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