La risposta di Djokovic è un indizio sul suo futuro: "Oggi per me è difficile, ma..."

Il campione serbo ha raccontato ciò che gli ha insegnato il tennis nel corso degli anni, ma ha soprattutto rivelato cosa si aspetta dai prossimi mesi della sua carriera
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Novak Djokovic sta attraversando un momento molto delicato della sua carriera. Dopo la vittoria dell'oro olimpico la scorsa estate, sta infatti facendo fatica a trovare nuovi stimoli che lo motivino ad andare avanti. Nel 2025 ha sì ottenuto buoni risultati, come la semifinale agli Australian Open e la finale a Miami, tuttavia ha anche subito deludenti sconfitte, l'ultima nel Masters 1000 di Madrid contro l'italiano Matteo Arnaldi. Saranno cruciali i prossimi mesi per il serbo, ormai alla soglia dei 38 anni, che verosimilmente capirà se è ancora competitivo o meno a livello Slam. Nel frattempo, Nole ha rilasciato un'interessante intervista alla rivista Business Traveler, analizzando l'impatto che ha avuto il tennis sulla sua vita: "Fin da quando ero ragazzo, ho investito tutte le mie energie su questo sport e posso dire di esser stato ricompensato. Raggiungere i massimi livelli mi ha trasmesso cose fondamentali per la vita, ma troppo spesso sottovalutare: ad esempio l'importanza della disciplina e di una routine".

Djokovic: "Difficile raggiungere certi risultati"

Djokovic ha poi raccontato lo spirito con cui si è approcciato negli anni al circuito ATP: "Ho sempre cercato di circondarmi delle persone giuste, ma anche di essere curioso e di non dare mai niente per scontato. Nel corso degli anni ho provato ad essere la miglior versione di me stesso, magari anche rifiutando di sponsorizzare determinati prodotti o di partecipare a certe attività perché non rispecchiavano i miei valori". Nell'intervista non poteva infine mancare una domanda sui progetti futuri. E, anche se Nole non si è sbilanciato, ha comunque fornito un indizio in merito a ciò che lo attende: "Rispetto a quando ero al top, adesso è complicato per me ottenere gli stessi risultati. Questo non vuol dire che non ci riuscirò mai più, ma quella grandezza cambia forma. In uno sport come il tennis non puoi mai averne abbastanza, altrimenti è meglio accantonare la racchetta. Personalmente, ho ancora la mentalità del 'non è abbastanza'".


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