© EPA Due Slam a testa, e si riparte
Due Slam a testa: Alcaraz aggiunge l’Us Open al Roland Garros pareggiando il conto con Sinner, vincitore in questo 2025 a Melbourne e Wimbledon. Jannik, dopo 65 settimane, da oggi non è più il numero 1 del mondo, scalzato proprio da Carlos. Chiusa la contabilità c’è molto altro, come la rivalità tra due campioni che stanno portando il tennis dove non era mai stato prima. Il fatto di essere solo in due - al contrario dell’era di Federer, Nadal, Djokovic e a fasi alterne anche Murray - li costringe a specchiarsi uno dentro l’altro. Forse non è un caso che si siano alternati nelle vittorie degli Slam: uno alza un trofeo, il rivale torna a casa, studia come batterlo e nello Slam successivo ci riesce.
La resa di Wimbledon («Lui da fondo campo gioca molto meglio di me») è servita eccome ad Alcaraz, pure troppo vista la partita di ieri. Carlos è sceso in campo con un solo obiettivo: non far giocare Sinner, picchiando sempre, per evitare il rischio dello scambio prolungato. Ne è uscita fuori una strana finale: quando Carlos mena c’è poco da fare ma quattro ore a quel livello sono troppe anche per lui. E allora, appena molla un po’, esce Sinner che riprende il controllo infilando un punto dopo l’altro e restando comunque in partita. Il problema, ieri, è che lo spagnolo ha giocato in quel modo straordinario per due set pieni, il primo e il terzo, e per buona parte del quarto. E se a Wimbledon era stato l’azzurro a fissare il livello da raggiungere, ieri Alcaraz ha dimostrato di aver fatto un passo avanti fino a sorpassarlo. Perdersi nelle statistiche può essere fuorviante: tutti e due hanno servito male (Sinner più di Alcaraz, che ha messo comunque 11 ace) ma non perché debbano tornare a lezione dal maestro. Semplicemente, sapendo che dall’altra parte a rispondere c’è un fenomeno diventa obbligatorio rischiare di più. Sbagliare, quando si gioca a livelli mai toccati prima, rientra nell’ordine delle cose. Piuttosto, i punti deboli di Alcaraz sembrano ulteriormente diminuiti: continuità e rovescio ieri hanno fatto la differenza.
Ora la palla torna nel campo di Sinner. C’è da scommettere che avrebbe avuto voglia di allenarsi già subito dopo la finale ma Cahill e Vagnozzi sanno meglio di chiunque altro cosa fare. Il vantaggio di questo inedito duopolio è che il prossimo esame arriverà in fretta. Molto probabilmente in casa, a Torino, alle Finals.
