Pagina 2 | Sinner: “Sono orgoglioso di essere italiano”. Poi svela un retroscena su Berrettini e la coppa Davis
"Noi giochiamo solo a tennis..."
Sui paragoni con i campioni del presente e del passato, Sinner dà una lezione a chi ne fa qualcosa di più grande di quello che è: "È diverso fare l’umile o essere umile. L’impressione è che sia così, e questo sia indispensabile per te anche per essere un campione sul campo. Io ho sempre pensato che noi atleti non cambiamo il mondo. Poi ognuno ha degli idoli: all’inizio il mio è stato Andreas Seppi, perché conoscevo solo lui, e poi dopo, quando sono entrato un po’ nel tennis, è diventato Federer, poi ho conosciuto Nadal, quindi Djokovic. Però poi ti rendi conto che siamo persone che non cambiano il mondo Noi giochiamo solo a tennis, cerchiamo di tirare una pallina in campo. Poi c’è chi lo fa meno bene e chi lo fa di più…".