"La parola più bella oggi per me è equilibrio. Devi pensare una partita alla volta e allo stesso rimanere ambizioso". Queste le parole di Matteo Berrettini alla vigilia degli Us Open, dove punta ad essere protagonista. "C'è Manhattan perché bisogna andarci almeno una volta nella vita anche se non mi ci trovo a mio agio. C'è Flushing Meadows che è un posto speciale, dove ho giocato il mio primo Slam nel 2017. C'è tutto il lato dell'Hudson, dove c'è la Statua della Libertà, perché dà proprio un senso di apertura. Sono cresciuto, mi sento maturato ma la gioia con cui affronto il torneo è sempre la stessa. Quest'anno non sono testa di serie, non ho vinto tante partite, gli obiettivi non sono gli stessi di qualche anno fa. Ma sto giocando bene e voglio continuare a farlo. Chiaramente non entro nel torneo con l'obiettivo di vincerlo. E' un anno che non gioco una partita al meglio dei cinque set sul cemento, e non è facile. Questo è un anno di ricostruzione, penserò a giocare il mio tennis migliore e a emozionarmi in campo".
Berrettini: "Sono ripartito dopo l'infortunio"
Berrettini farà il suo debutto contro il 36enne Ramos-Vinolas. Al secondo turno di un anno fa, ebbe inizio il lungo stop e il suo periodo buio: "In quel momento per la prima volta ho pensato: non so se ho l'energia per ripartire. La fine della collaborazione con Vincenzo Santopadre resta la decisione emotivamente più difficile che abbia preso. Eravamo arrivati a un punto in cui entrambi abbiamo sentito che non potevamo aiutarci a vicenda. In quel momento prendere una decisione così grande è stato complicato. Umberto Rianna mi ha aiutato tanto nei momenti più bui e a non mollare l'osso quando sentivo di volerlo mollare. E a ripartire dopo l'infortunio dell'anno scorso".
Berrettini: "Sinner? Lo vedevo un po' diverso..."
Il tennista romano ha parlato anche del caso doping che ha coinvolto Jannik Sinner negli ultimi giorni: "Penso siano state settimane e mesi difficilissimi per lui. Non gli ho detto nulla perché comunque nei mesi precedenti lo vedevo un po' diverso", la rivelazione di Berrettini ai microfoni di Sky Sport. "Però poi sai, siamo amici-nemici nel Tour, ti senti sempre che non vuoi andare a disturbare il lavoro degli altri. Avevo visto qualcosa di diverso nei suoi occhi quando giocava, forse meno gioia del solito quindi poi è uscito tutto questo e ho capito che c'era qualcosa che stava bollendo in pentola".
Berrettini: "Sinner ha gestito tutto in maniera egregia"
"Jannik? Secondo me è stato impressionante come ha gestito tutto questo ed è riuscito a fare risultati grandissimi nonostante tutto. Ci siamo parlati brevemente - aggiunge Matteo - negli spogliatoi con lui e il suo team. Solo guardandoci abbiamo capito che è stata una situazione difficile per lui da gestire e che anche in questi giorni sta gestendo in maniera egregia". Berrettini si complimenta poi con il numero uno al mondo: "È veramente impressionante alla sua età fare tutto questo ma è pazzesco e gliel'ho detto e ho fatto i complimenti a lui e al suo team. Ovvio che nessuno vorrebbe stare nei suoi panni in questo momento perché è una situazione difficile ma conosco Jannik da tanto tempo, il suo team, e sono sicurissimo che sia stato un errore".