© ANSAROMA - Nadal batte in tre set Djokovic (7-5, 1-6, 6-3) dopo due ore e quarantanove minuti e trionfa agli Internazionali d'Italia per la decima volta. Il primo set è una battaglia che lo spagnolo riesce ad aggiudicarsi con l'allungo decisivo alla fine, nel secondo invece il dominio di Nole è assouto. Al terzo set Nadal strappa e comanda mostrando più continuità e scappa verso il successo a 16 anni dalla sua prima volta: è lui il re di Roma. Era la 29esima finale Atp tra i due con un bilancio di 16 vittorie per Djokovic e 13 per Rafa che eguaglia i 36 Masters 1000 vinti in carriera da Djokovic. Adesso Nadal nella "sua" Barcellona, punterà al 14esimo successo sulla terra del Roland Garros. Per lui quello odierno è l'88esimo titolo della carriera: 20 prove del Grande Slam, 36 1000, una medaglia d'oro olimpica, 22 tornei 500 e 9 250.
Nadal: "Vincere dieci volte è incredibile"
"Vincere qui dieci volte è qualcosa di incredibile, non si poteva immaginare. Ho sofferto in tutto il torneo, cercando il miglior tennis sulla terra battuta, giorno dopo giorno. Sono molto felice, vincere il decimo trofeo qui è incredibile, era inimmaginabile. Ricordo la prima volta in finale qui a Roma nel 2005, una partita di oltre 5 ore contro Coria. Oggi dopo 16 anni siamo di nuovo qui. Sono super felice, ringrazio tutta la gente qui e l'organizzazione. Questo è senza dubbio il luogo più importante della mia carriera". Poi a Djokovic: "Per me è sempre un onore giocare contro di te, quello che stai facendo, anche qui e in Australia. Ora vediamo cosa succede a Parigi, ma stiamo avendo una carriera incredibile".
Djokovic: "I next gen siamo io, Nadal e Federer"
A complimentarsi con lui anche Novak Djokovic: "Con lui è sempre una lotta. Uno dei miei più grandi avversari di sempre. Abbiamo giocato entrambi bene. Complimenti a lui e al suo team. Per me era importante ritrovare il feeling sulla terra battuta. I next gen? Siamo io, Rafa e Roger Federer", ha aggiunto Djokovic, chiarendo che i tre tenori non intendono lasciare spazio e campo alle "giovani leve". Per lui, in undici finali disputate a Roma, cinque successi e sei sconfitte.