Medvedev re di Roma: “Il trionfo più bello della mia carriera”

Il russo incredulo: "Ancora non ci credo. E pensare che io ho sempre odiato questa superficie. Adesso Parigi"
Medvedev re di Roma: “Il trionfo più bello della mia carriera”© LAPRESSE
Christian Marchetti
4 min

Incredibile: sole e cielo azzurro erano proprio lì, giusto un po’ più su dei nuvoloni color cemento armato nelle ultime due settimane una costante al Foro Italico. Daniil Medvedev li ha accolti a braccia aperte. Letteralmente, e inginocchiato sul rosso del Centrale, celebrando un successo storico. Una vittoria che sa di liberazione, nonché la prima di un giocatore russo. «Adesso hai visto mai... Vedremo cosa succederà a Parigi», sono le prime parole del nuovo numero 2 del mondo.  

Medvedev ha una cosa da dire a Rune dopo averlo battuto: la frase in diretta tv

Medvedev fa pace con la terra

Perché ora è definitivamente pace fatta con la terra: «Quando mi sono allenato per la prima volta su questa superficie, odiavo la mia vita. Stavo tornando a casa, ero di cattivo umore. Mi ripetevo: "Non voglio farlo di nuovo, passare di nuovo attraverso tutto questo"».

Medvedev: "Ancora non ci credo"

Dunque dove si colloca questa vittoria nella carriera di Medvedev? «In un certo senso al numero uno - dice il 27enne moscovita dopo aver ricevuto l'applauso di rito della sala stampa -. Non avrei mai pensato di riuscire a vincere sulla terra. Vincere uno slam, come gli US Open nel 2021, è stato il massimo, ma questo è speciale. Ancora non ci credo».  
Anche perché «quando ho visto il mio tabellone a Roma ho sbarrato gli occhi, dicendo: "Wow, è il sorteggio più difficile che mi sia mai capitato"».

I segreti di Medvedev

«È bello essere il primo del proprio Paese a vincere qui. L'anno prossimo sarà una bella sensazione attraversare il tunnel per andare in campo e vedere la mia foto». Singolari sono invece i "segreti" di Daniil Medvedev. «Non perché debba far contenti i miei sponsor, ma le nuove corde mi stanno aiutando tanto, consentendomi di dare maggiore profondità alla palla. Per quanto riguarda invece i miei movimenti in campo, li ho acquisiti con l'allenamento, anche grazie alle nuove scarpe».

Il rimpianto di Rune

Il sorriso appagato che Holger Rune offre quando gioca a tennis lascia invece spazio al broncio e a qualche rimpianto. «Penso di essere stato molto nervoso all'inizio del match, ovviamente reduce dalla bella semifinale. Forse ripongo troppe aspettative su me stesso, sebbene mi sia detto di non farlo. Daniil ha giocato alla grande. Solido da fondo. Il campo era estremamente lento, più lento di altre occasioni. Merito a lui e per lui sono felice. È il suo primo titolo sulla terra e penso che anche su questa superficie possa avere un futuro. Gli auguro il meglio».

Rune pronto per il Roland Garros

Si rammarica del servizio, poi si esprime sul Roland Garros: «Ho giocato tre finali su quattro tornei, non posso lamentarmi. Sono ansioso di vincere titoli e ci sono andato vicino. Spero di imparare da questo. Parigi resta l'obiettivo principale. Continuo a pensare che Djokovic sia il principale favorito. È il giocatore con più slam vinti e con maggior esperienza. Poi ci sono Alcaraz e Medvedev. Abbiamo molti pretendenti». In quella lista, il nome di Holger Rune occupa comunque un posto importante. 


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