Un'attesa lunga tre mesi, un sosta che sembrava infinita. Prima l'ansia del processo, poi la svolta con l'accordo di tre mesi con la Wada, il futuro che sembrava meno brillante di quanto non era effettivamente. Tutto questo ora è solo un ricordo: il futuro di Sinner è di nuovo tutto da scrivere. Il domani di Jannik parte oggi, in un Centrale del tennis mai così pieno. Tutti i seggiolini occupati, una marea di gente fuori con la sensazione che oggi, il giorno del ritorno del numero uno al mondo tutto nostro, nemmeno i 60mila dello stadio Olimpico (pieno a sua volta per Lazio-Juve, in scena a pochi passi di distanza) sarebbero stati sufficienti (forse) a soddisfare la voglia di del pubblico di riabbracciare il suo fenomeno.
Il coro del pubblico all'ingresso di Sinner
Già dall'annuncio dello speaker si era capito tutto: "Janniiiiiik....". Il pubblico ha completato il tutto con un urlo pazzesco. Poi Sinner è entrato e sembrava il Re Sole tornato a corte. Sugli spalti tutti impazziti. Lui saluta, sembra impassibile ma i sorrisi lo tradiscono. Jannik è più sereno, più sciolto. Si fa avvolgere dall'emozione. Si capisce che da oggi per lui comincia una nuova vita fatta solo di tennis. Il pubblico lo sa e lo applaude. E poi partono i cori, tantissimi, durante il riscaldamento. Il povero Navone si ritrova sul Centrale da comprimario, spettatore non pagante di momento che forse entrerà nella storia, se non di questo sport sicuramente del Centrale degli Internazionali. Jannik è tornato, Roma e il tennis mondiale riabbracciano il loro fenomeno.