Anche Djokovic sta con Sinner, da Alcaraz arriva un like

Il sindacato dell’ATP tace e il serbo  segna un punto a favore del suo: "Ai giocatori serve una voce sola"
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Dalla parte di Sinner o meglio tacere, sono queste le linee intraprese da chi ha osservato il ritiro dell’altoatesino dal Masters 1000 di Parigi-Bercy. Dopo il sostegno espresso tramite i social da Ruud e Wawrinka, non sono tanti i colleghi ad aver seguito e alimentato la polemica. Qualcuno, come Alcaraz, ha messo un like al post del norvegese, altri finché non capiterà a loro probabilmente non se ne cureranno. Chi ha colto la palla al balzo è Novak Djokovic con la Professional Tennis Players Association (PTPA), l'associazione da lui fondata insieme a Vasek Pospisil in contrapposizione all’ATP Player Council (il sindacato del circuito). «Dopo 24 ore estremamente complesse Jannik Sinner ha deciso di ritirarsi dal Rolex Paris Masters. È più importante che mai per i giocatori avere una voce sola per affrontare questioni come la programmazione degli incontri», recitano i social della PTPA che hanno trovato un tema di largo interesse per tornare in sfida con l’ATP.    

Djokovic unico tutelato

La mancata tutela del numero 4 del mondo è stata sorprendente, l’unico tutelato al momento è Djokovic, che da inizio kermesse gioca a cavallo tra l’ultimo match della sessione pomeridiana e il primo della sessione serale. Dopo il ritiro del numero uno d’Italia, Cedric Pioline, direttore del Masters 1000 di Bercy si è difeso in maniera goffa e incoerente: «Rispettiamo la scelta di Sinner. La stanchezza fa parte della vita di un tennista, poi nel suo caso è accumulata e ha davanti un obiettivo come la Nitto ATP Finals. Parlare di programmazione è facile, ma mercoledì è stata una giornata eccezionale in termini tennistici. Zverev alle 20.16 serviva per il match contro Humbert, poi è cambiata la sfida: è la magia di questo sport».  La situazione non è andata giù neanche al pubblico della sessione serale, costretto ad aspettare fuori dall’impianto nell’attesa della conclusione dei match diurni. Adesso più che mai anche in Francia sperano nel tanto vociferato cambio di impianto. Confermato da Medvedev, che ha ammesso di aver sentito voci al riguardo.    

Volandri 

 A Bercy ci ha giocato in due occasioni il nostro capitano di Davis, Filippo Volandri, a sua volta duro con gli organizzatori: «Si poteva evitare quanto è successo perché è qualcosa di reiterato. Se il giorno dopo devi rigiocare questi orari non esistono, non ti danno il tempo per recuperare. Se potevano rifiutarsi di giocare? No, per il rispetto delle persone rimaste lì. Ovviamente poi fai i conti. A me interessa di Jannik, della sua salute e della sua crescita, dato che lavora per diventare numero 1. Chi ci ha rimesso per la situazione è Sinner in primis, poi il torneo e il sistema. È vero che i giocatori vengono pagati bene, ma non per questo devono essere pronti a fare qualsiasi cosa». 

 


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