Simone Salernitano: "Il Milago è una struttura all’avanguardia"
C'è chi lo ha definito un profeta del padel. Lui è Simone Salernitano, napoletano di 32 anni, maestro nazionale dal 2020. Tra i suoi obiettivi c'è quello di diffondere il "verbo" del padel ai più giovani (e non solo). E' direttore tecnico della Milago Padel Academy, a Buccinasco, alle porte di Milano: una location suggestiva immersa in un'area verde di oltre 14 mila metri quadrati.
«Abbiamo cinque campi, all'interno di una struttura che presenta anche campi da tennis, palestra, piscina, ristorante - racconta Salernitano -. Lavoro nel mondo del padel da quasi 10 anni ormai. Oltre a essere maestro nazionale dal 2020, sono anche istruttore per la federazione catalana dal 2019 (ho vissuto a Barcellona quell'anno per fare un salto di qualità in un’epoca in cui il padel nel nostro Paese non era ancora molto sviluppato). Ho lavorato in Italia a Napoli, dove ho iniziato, a Roma e da cinque anni sono a Milano, dove mi occupo sia dello sviluppo dell'accademia, della gestione degli altri istruttori, sia sono di supporto per la gestione del centro, considerando che - oltre alle qualifiche tecniche - sono anche laureato in economia».
Da Barcellona, la culla del padel internazionale, al ruolo di direttore tecnico nell'academy milanese, che ormai conta circa 130 corsisti adulti, 20 di scuola padel under e 10-15 agonisti, ma anche due squadre di serie C, serie D, oltre a selezioni amatoriali. «Siamo aperti tutto l'anno - prosegue Salernitano -. Per me l'accademia è fondamentale, il mio obiettivo a lungo termine è quello di crearne una che dirigerò, con metodo unificato e con una struttura che ad oggi vediamo principalmente in Spagna o in Italia nelle accademie di tennis. Ovvero: agonisti che giocano full time a padel e una scuola padel ampia, che pos- sa fare da base e da vivaio per i giocatori del futuro. Se non partiamo dalla scuola è difficile creare un reale movimento e puntare alla crescita a lungo termine del nostro sport. Più andiamo avanti e più mi sto prefissando l'obiettivo di dedicarmi alla crescita dell'accademia, sia della scuola, sia in particolar modo (in campo) degli agonisti. Ad oggi i numeri in Italia sono alti, ma dobbiamo arrivare al modello spagnolo, per far sì che questi numeri siano duraturi nel tempo e che questo sport diventi sempre più uno sport di punta nel panorama mondiale».