Salazar: “Voglio divertirmi e restare al top”
Come vede il padel tra 10 anni?
«Bene, si affermerà sempre di più in nuovi paesi e sono certa che crescerà ovunque arrivi. Ci sono sempre più giovani che iniziano a giocare, quindi vedo un futuro molto roseo».
Qual è il fattore chiave affinché una coppia funzioni bene?
«Ritengo fondamentali l'empatia, il rispetto, la fiducia e la comunicazione».
Cosa ne pensa di tutti questi cambiamenti di coppia che si stanno verificando da un paio d'anni? Non crede che siano troppo affrettati?
«È vero, sono sempre più frequenti i cambiamenti dopo aver disputato solo pochi tornei insieme. Si è persa un po' la pazienza e il lavoro di squadra, soprattutto nel superare i momenti difficili che ci sono sempre. In questo modo è difficile creare un progetto valido e di successo».
Il ricordo più bello?
«Ne ho molti, ma forse metterei in evidenza il mio primo torneo vinto nel circuito professionistico nel 2007 a Madrid».
E il peggiore?
«Il torneo in cui è morto mio padre e in cui ho subito anche un grave infortunio al ginocchio».
Se potesse cambiare una regola in Premier?
«Credo che reintrodurrei il punto d'oro. È molto dinamico e più divertente per lo spettatore».
Obiettivi per questa stagione?
«Prendermi cura di me stessa, perché vorrei continuare a essere competitiva contro le migliori e divertirmi in campo e soprattutto spero di non avere altri infortuni fino alla fine».
In quali città le piacerebbe vedere delle tappe il prossimo anno?
«Sarebbe bello andare in Australia, Giappone e Cina, per esempio».
Che rapporto ha con i social network?
«Mi piacciono e mi tengo aggiornata, ma non sono una di quelle che ci passa molto tempo».
Ha qualche desiderio e sogno nel cassetto?
«Dal punto di vista sportivo mi piacerebbe vincere un torneo in Premier Padel e poi giocare alle Olimpiadi... ma ormai questo non sarà più possibile».
