Mirra Andreeva sarà la prossima avversaria di Jasmine Paolini al Roland Garros 2024, in occasione delle semifinali. Sfida dura per la tennista italiana, la quale dovrà vedersela con il più scintillante tra i nuovi talenti del circuito femminile dopo aver sorpreso Elena Rybakina ai quarti. Andreeva, russa classe 2007, è la più giovane tennista a raggiungere un penultimo atto Slam da Martina Hingis, iconica svizzera che incantò il mondo intero nel 1997. Proveniente dalla Siberia come Maria Sharapova, Mirra tenterà di seguirne le orme e sembra non percepire troppo la tensione scaturita dai grandi eventi. La tenera spontaneità di Andreeva ha conquistato il pubblico di Parigi al termine del match recente con Aryna Sabalenka: "Io e il mio coach avevamo un piano di gioco, ma credo di non ricordarlo più. Ho giocato come sentivo di dover giocare". Tra l'ilarità generale e il sorriso smagliante di Conchita Martinez, sua allenatrice, Andreeva si è mostrata genuinamente come un gioiellino del tennis internazionale.
Andreeva, l'exploit e le caratteristiche
Prima l'Axion Open di Chiasso, poi l'Itf di Bellinzona: i campi svizzeri hanno messo in luce le qualità di Andreeva nell'aprile 2023, anno della sua scoperta agli occhi del pubblico internazionale. In seguito è arrivata la wildcard, così come le gesta sul rosso di Madrid; appena sedicenne, Andreeva ha eliminato in serie Leylah Fernandez (finalista agli Us Open nel 2021), Beatriz Haddad Maia e Magda Linette, il tutto senza lasciare alcun parziale alle sue spalle, per poi arrendersi soltanto al cospetto di Aryna Sabalenka. Il tennis aveva trovato un'altra stella dalla luce accecante, tanto chiara da vestirsi di bianco e stupire gli spettatori londinesi particolarmente esigenti, quelli di Wimbledon: ottavi di finale e la certezza collettiva di star apprezzando una predestinata.
Nel 2024, Andreeva ha lavorato sul suo tennis, cercando di perfezionarlo e dimostrando un'attitudine diversa nei tornei del Grande Slam, come le vere campionesse. A gennaio gli ottavi agli Australian Open, adesso la semifinale al Roland Garros; la siberiana palesa un tennis facilmente adattabile a tutte le superfici. Seppur il gioco propositivo della russa classe 2007 performi nel migliore dei modi sul veloce, con colpi in spinta apprezzabili, le tante variazioni e un rovescio carico di spin rappresentano armi insidiosissime per qualsiasi avversaria anche sulla terra battuta. A farne le spese una malconcia, seppur competitiva, Aryna Sabalenka a Parigi, la quale ha dovuto constatare non solo le qualità tecniche di Andreeva (capace di smorzate e colpi in chop destabilizzanti), ma anche e soprattutto il suo spirito combattivo: sotto un set e un break nel secondo, la russa ha fatto suo prima il parziale e poi l'incontro. Una vittoria storica per Andreeva, ma anche una rivalsa "di famiglia": la bielorussa, infatti, aveva eliminato la sorella Erika (classe 2004) al primo turno. La mentalità della nativa di Krasnojarsk è da futura numero uno, mentre la sua ormai caratteristica spensieratezza la rende ancor più pericolosa.
Paolini-Andreeva, il precedente a Madrid e cosa aspettarsi dalla semifinale
Jasmine Paolini ha sfidato Mirra Andreeva in un'occasione, nel 2024, sulla terra battuta di Madrid. Condizioni differenti, più rapide per via dell'altura, e la russa è riuscita ad avere la meglio in due set combattuti: 7-6(2), 6-4. All'altezza degli ottavi di finale, le due giocatrici hanno dato vita a una sfida appassionante ed equilibrata, con più di qualche rammarico per l'azzurra; Paolini, infatti, conduceva per 5-2 nel primo parziale, salvo subire la rimonta della mai doma russa e soprattutto il contraccolpo psicologico in un secondo set partito con lo shock di un 4-0 siberiano. Durante l'intervista post-partita in seguito alla semifinale con Sabalenka, a Parigi, Andreeva si è così espressa sulla toscana: "L'ho già affrontata ed è stata dura sia fisicamente che dal punto di vista del gioco. Lei è veloce, si muove bene e spinge sempre i suoi colpi. Credo che sarà un match di alto livello, vedremo cosa accadrà". La russa rispetta l'avversaria azzurra, ne riconosce le indubbie qualità e probabilmente non vede l'ora di incontrarla per sognare un posto in finale. Intento identico per quanto riguarda Paolini, la quale ha una chance che vale probabilmente un'intera carriera.
La giocatrice nata a Castelnuovo di Garfagnana, ventottenne al massimo della sua maturità tennistica, avrà di fronte una particolare outsider e questo può essere sia un vantaggio che un punto a suo sfavore. Se è vero che il talento di Andreeva sia cristallino, è vero anche che la diciassettenne possa soffrire la pressione del momento, poco abituata infatti a questi palcoscenici e alla tensione che ne deriva. Paolini proverà a tenere i nervi saldi nei momenti di potenziale svolta del match, affidandosi alla sua proverbiale caparbietà e al coraggio che ha caratterizzato sin qui il suo percorso a Parigi. Cosa aspettarsi dalla finale? Uno scontro prima psicologico che tecnico: due tenniste dalla storia diversa, ma con lo stesso scopo, ossia scrivere un altro capitolo del loro romanzo epico ambientato in Francia.