Sinner e la chiave per battere Medvedev: svelata la strategia e il precedente in Australia

Il numero 3 del mondo sfida il russo n. 4 nella prima semifinale in Florida. I due non si incontrano da Melbourne dove l’azzurro gli ha “strappato” il titolo, vincendo il primo Slam
Alessandro Nizegorodcew
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Ancora tu. Non mi sorprende, lo sai. Ancora tu. Ma non dovevamo vederci più?”. Un inconsapevole Lucio Battisti aveva già cantato, quasi quarant’anni fa, la presentazione dell’ennesima sfida tra Jannik Sinner e Daniil Medvedev. Undicesimo scontro diretto, settimo negli ultimi 14 mesi. Daniil ha vinto le prime sei partite, Jannik le ultime quattro. Una rivalità che trova l’ennesimo episodio della propria saga nella semifinale del Masters 1000 di Miami. Da una parte il campione in carica Medvedev, che lo scorso anno perse per strada un solo set prima di sconfiggere Sinner in finale 7-5 6-3; dall’altra l’azzurro, che in stagione ha vinto 20 match su 21. Non si affrontano dalla clamorosa rimonta di Melbourne, quando Jannik ha conquistato il primo Slam della carriera.

Il punto chiave della sfida tra Sinner e Medvedev

Uno dei punti cardine del match sarà la resistenza fisica. Non ingannino le quattro vittorie consecutive di Jannik, giunte tutte dopo lunghe e faticose lotte sportive. Medvedev ha sempre dato filo da torcere all’azzurro, anche se le chiavi tecnico-tattiche trovate nell’ultimo anno da Sinner hanno spostato l’ago della bilancia. «Mi sento pronto per competere ore e ore». Sinner ha fatto capire di essere pronto a una nuova maratona. «Alcaraz e Medvedev mi hanno reso un giocatore migliore. Daniil mi ha spinto a lavorare di più su alcuni aspetti come serve and volley e smorzate. Spero non giochi come i primi due set in Australia, altrimenti in un'ora sarebbe finita. Anche se sono certo che cambierà qualcosa rispetto a quel match». Il russo è pronto a dar battaglia, provando in parte a replicare quanto fatto nei primi due set della finale degli Australian Open: attaccare, snaturandosi, togliendo tempo e ritmo all’azzurro. «Sarà una sfida difficile, Medvedev ha raggiunto la finale a Indian Wells ed è in fiducia», ha spiegato Sinner.

Come arriva Sinner alla sfida con Medvedev

Sinner arriva alla semifinale di Miami dopo quattro vittorie che, nonostante i punteggi, sono state tutto fuorché una passeggiata. I primi set, in particolare, sono risultati complessi contro Griekspoor (sino alla salvifica pioggia), O’Connell e Machac. Il lato positivo è il modo in cui, dopo le difficoltà, Sinner ha saputo dominare nella seconda parte degli incontri; come solo i grandi di questo sport sanno fare. Jannik sembra vincere alcuni match già negli spogliatoi, mettendo un’enorme pressione psicologica sugli avversari. Per non parlare del ritmo: molti giocatori riescono a tenere testa a Sinner per 30-40 minuti, per poi crollare di fronte a un campione che non cede di una virgola per 2 ore. «Sono più allenato rispetto a un anno fa, sono in una buona forma fisica», sono frasi che denotano fiducia.

Come arriva Medvedev alla sfida contro Sinner

Medvedev giunge all’undicesimo confronto con Sinner senza aver perso alcun set, palesando un ottimo adattamento al cemento outdoor della Florida, alle temperature e al vento. Il russo ha vissuto solo due momenti di difficoltà: i tie-break contro Koepfer negli ottavi (era sotto 4-0) e con Jarry nei quarti (era sotto 5-3). Nel 2024 vanta un ottimo record di 18 successi e 3 sconfitte. E in questo anno è arrivato almeno sempre in semifinale. Sarà interessante capire come affronterà mentalmente un match che lo vede, ormai, nettamente sfavorito dalle quote (1.40 vs 3.60 di media).

La situazione nel ranking

La vittoria su Machac ha portato Sinner in testa alla Race che porterà a Parigi 2024. Non è una classifica ufficiale ma certifica che Jannik, con i suoi 7525 punti, è il miglior giocatore al mondo da giugno 2023 a oggi (oltre a essere saldamente primo nella Race to Torino). Un dato che lascia sognare in grande verso la futura vetta del ranking mondiale. La vittoria su Medvedev permetterebbe a Sinner di portare a 1300 punti circa il vantaggio sul russo. Non si ferma la corsa al n.2 del mondo, con Alcaraz che avrà valanghe di punti da difendere sino a Wimbledon.


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