Musetti sta bene, sta andando avanti nel tabellone del Roland Garros e ha messo sotto Monfils nella giornata di ieri, uno dei padroni di casa lì in Francia: "La partita più bella della mia carriera? Sì, assolutamente, forse insieme alla finale di Amburgo. Devo dire che qui a Parigi mi sono sentito così concentrato. C’è stato tanto rumore fuori, ci sono state tante cose alle quali appellarsi, dove ovviamente sono stato bravo a tenere i nervi saldi. E’ frutto di lavoro, di sbagli, di brutte partite, ma sono contento".
Musetti, la mano a Sinner
Sul cammino di Musetti adesso c'è Djokovic, che in caso di sconfitta lascerà la posizione numero 1 al mondo a Sinner, ormai pronto al grande sorpasso. "Auguro il meglio a Sinner, di non sperare su di me, lui ha il suo percorso e già scritto - ha detto Musetti da Parigi - Ma un po’ di patriottismo non fa male e quindi se posso gli darò una mano. Io punto agli ottavi come nella passata edizione. Per Nole non sarà una partita facile, è il periodo in cui mi sento meglio. Quindi non vedo l’ora di scendere in campo".