Due singolaristi e una coppia di doppio all’ultimo atto, con due titoli conquistati sull’erba nella stessa settimana. Sinner alza il trofeo del vincitore ad Halle, così come Simone Bolelli e Andrea Vavassori, mentre Lorenzo Musetti si ferma solo all’atto conclusivo del Queen’s. C’era un tempo in cui la stagione del tennis italiano terminava con il Roland Garros, appuntamento che chiudeva il tour europeo sulla terra rossa, determinando in sostanza la fine dell’unico periodo dell’anno in cui gli azzurri erano in grado di essere davvero competitivi. Dalla storica finale raggiunta da Laurence Tieleman al Queen’s nel 1998, la prima in assoluto sull’erba per un giocatore del nostro Paese, nessuno era più riuscito a raggiungere l’ultimo atto di un evento su questa superficie fino al 2011, quando il digiuno fu interrotto da Andreas Seppi, il primo a conquistare anche il titolo. Ma nessuno avrebbe immaginato che nel giro di pochi anni le cose sarebbero cambiate in maniera così positiva per il nostro tennis. La finale raggiunta a Wimbledon 2021 da Matteo Berrettini ha rappresentato il punto più alto della progressione, e oggi gli azzurri che riescono a esprimersi ad altissimo livello sui prati sono diventati tanti. La settimana di tennis che si è appena conclusa ne è la conferma.
Sinner: una vittoria da numero 1
Jannik Sinner ha superato Hubert Hurkacz con lo score di 7-6(8) 7-6(2) nella finale dell’ATP 500 di Halle, prendendosi la prima vittoria in carriera sull’erba e dimostrando perché è il migliore di tutti in questo momento. Non è stata una settimana perfetta quella del rosso della Val Pusteria, che ha ceduto i primi tre tie-break (in altrettanti incontri) giocati nel torneo, per poi vincere il più importante, quello decisivo nella sfida dei quarti di finale contro Jan-Lennard Struff. Da lì ha alzato il livello, vincendo tutti i restanti set (inclusi altri tre tie-break) e andandosi a prendere il titolo contro uno dei tennisti più in forma del momento. Hurkacz, che da domani sarà numero 7 ATP (suo best ranking) è uno degli avversari più scomodi da affrontare su questa superficie, ma questo Sinner è in grado di adattare il proprio tennis alle diverse situazioni, e il secondo set giocato contro il polacco è stato senza dubbio il migliore del suo torneo. Grazie a questo risultato, Jannik andrà a Wimbledon con tanta fiducia e con la certezza di chiudere il torneo da numero 1 del mondo. E il record di 38 vittorie e 3 sconfitte in stagione con cui si presenterà ai Championships, rappresenta un ottimo biglietto da visita.
L’evoluzione di Musetti
Non ha conquistato il successo finale, ma Lorenzo Musetti conferma di aver trovato un feeling particolare con i campi in erba. Che il carrarino potesse comportarsi bene su questa superficie lo avevamo già visto lo scorso anno, quando aveva superato due turni in ciascuno dei tre tornei disputati. Ma in questo 2024 ha ulteriormente alzato l’asticella con la semifinale giocata a Stoccarda e la finale nel prestigioso palcoscenico del Queen’s. La sconfitta all’ultimo atto, arrivata con lo score di 6-1 7-6(8) contro l’americano Tommy Paul fa parte del percorso, ma Lorenzo sembra essere in grado di sfruttare questa superficie per esprimere un tennis più propositivo. I rimbalzi bassi lo costringono a stare più vicino al campo, e il suo rovescio con il taglio indietro funziona meglio che in altre condizioni; inoltre, la sua fantasia e varietà di repertorio viene esaltata su questi campi. Da domani Musetti tornerà tra i primi 25 giocatori del Ranking ATP, e a Wimbledon potrà divertirsi e far divertire i tifosi azzurri.
Bolelli e Vavassori nuovi leader
Non si fermano più Simone Bolelli e Andrea Vavassori, che dopo aver ottenuto piazzamenti incredibili sul cemento (finale all’Australian Open) e sulla terra rossa (ultimo atto al Roland Garros) hanno confermato la loro capacità di adattarsi al meglio a ogni condizione inaugurando la loro stagione sui prati con la vittoria nell’ATP 500 di Halle. Battuta nel match-clou una delle migliori coppie del circuito, quella composta dai tedeschi Kevin Krawietz e Tim Puetz, ora numeri 6 della Race e già semifinalisti quest’anno nei Masters 1000 di Indian Wells e Miami. “Bole” e “Wave” si sono imposti in due tie-break, giocando al meglio nei momenti decisivi di entrambi i parziali e non tremando quando hanno avuto la possibilità di chiudere. Ora gli azzurri si ritrovano per la prima volta al numero 1 della classifica stagionale di coppia, con un vantaggio di poco più di 200 punti sui primi inseguitori. E in un’annata in cui il loro contributo in Coppa Davis potrebbe essere fondamentale, l’Italia può davvero sognare. Senza dimenticare l’appuntamento olimpico, in cui considerando la continuità avuta nei primi sei mesi di stagione le possibilità di medaglia sembrano essere reali. Prima però, anche per loro, l’obiettivo sarà quello di far bene sull’erba di Wimbledon, e l’affermazione di Halle può essere una grande iniezione di fiducia.