Cosa vuole la Wada? Con uno straordinario sforzo di comprensione, diamole ragione. Il ricorso al Tas è giusto perché siamo di fronte a un atleta trovato positivo e io - massimo organismo mondiale dell’antidoping - non posso fare finta di niente. Quindi qualsiasi sentenza di assoluzione a fronte di una positività va contestata. Che poi sull’assoluzione si siano espressi tre medici indipendenti, a cui la stessa Wada si è affidata, non importa: agli hombre vertical nulla deve sfuggire.
Ma se è giusto questo ricorso, perché non è stato fatto niente sulla positività dei 23 nuotatori cinesi, prendendo per buona la tesi della contaminazione accidentale? Cosa c’è di diverso? Un solo elemento: Sinner è stato assolto da un tribunale indipendente, l’Itia. Il caso dei cinesi invece è stato gestito dalla Chinada, espressione della Wada in Cina. Dobbiamo pensare male? Ma no. Perché sul caso dei cinesi la Wada, travolta dalle polemiche, ha voluto vederci talmente chiaro da commissionare un’indagine indipendente affidandola al procuratore svizzero Cottier. Risultato: era giusto non ricorrere al Tas, anche in ragione della minima possibilità di successo. E ancora, perché Chinada ha fornito tutte le risposte alle richieste della Wada.
Quindi, ecco il punto: le risposte di Itia, organismo indipendente, non sono state ritenute sufficienti. Da qui il ricorso: per la Wada non può non esserci stata colpa o negligenza nell’assunzione di quella quantità infinitesimale di Clostebol, come invece dimostrato da perizie su perizie. Ora sarà il Tas a decidere, dove è difficile capire cosa potrà aggiungere la Wada rispetto a quanto già prodotto da Sinner. La sensazione - vuoi per affermare un ruolo o banalmente per cambiare rotta rispetto al passato - è che tutto questo sia diventato un “chi sono io, chi sei tu” tra Wada e Itia, con Sinner in mezzo. Al Tas l’ardua sentenza.
Altra cosa, invece, è il modo in cui la Wada sceglie di comunicare e su questo c’è poco da interpretare. Chiedere uno stop di “1-2 anni” che significa? E perché farlo a partita di Sinner in corso? Diventa difficile anche commentare. Un anno in più o in meno, nella carriera di uno sportivo ha una rilevanza enorme e uscirsene in quel modo è quantomeno infelice, se si ha a cuore la credibilità dell’antidoping. Sarà il Tas a mettere le cose a posto, perché se - come tutti pensiamo - Sinner dovesse vincere, la Wada non potrà tornare nel suo guscio chiudendo il caso con un banale: “Scusate, abbiamo sbagliato”. Non andrebbe fatto mai, a maggior ragione con il numero 1 del mondo di uno degli sport più popolari.