Panatta furioso in tv con la Wada: "Il caso Sinner è ridicolo!"

L'ex tennista azzurro difende il numero uno del mondo: "E' tutta una mossa politica. A giudicare sarà solo il Tas"

La decisione della Wada di ricorrere al Tas contro Jannik Sinner per il caso del clostebol, continua a far discutere. Il mondo del tennis italiano si schiera compatto con il campione azzurro. "E' solo una questione politica", ha tuonato Adriano Panatta ai microfoni della Domenica Sportiva. L'ex tennista è molto critico nei confronti della Wada, che ha chiesto per il numero uno della classifica Atp una squalifica da uno a due anni. "Con questo ricorso - continua Panatta - vuol far vedere al mondo che esiste. Si tratta solo di una questione politica". Poi, tornando su Jannik Sinner, attualmente impegnato al torneo di Pechino: "E' pulito, spero lo siano anche quelli che lo devono giudicare".

Panatta difende Sinner e attacca la Wada

"Ci mancava la Wada adesso, eravamo in pensiero. Parto dal presupposto che la Wada ha tutto il diritto di fare ricorso però nelle sue motivazioni ha subito detto che Sinner non perderà né punti e né denaro nei tornei retroattivi. Questo vuol dire che lui non si è dopato, e questo lo sapevamo tutti visto che quella pomata che gli hanno spalmato a sua insaputa non dopa e non dà vantaggi competitivi", continua Panatta. "Ma è stato negligente: cioè secondo la Wada Sinner doveva controllare i bagagli dei suoi fisioterapisti e vedere se c’era un tubetto di quella pomata incriminata. Per cui adesso succede che la Tas dovrà guardare tutte le carte e fare le considerazioni e, prima o poi  tra almeno quattro, sei mesi deciderà. Diciamolo chiaramente: è solo una questione politica della Wada ed è per questo che è una scelta ridicola per far vedere solo che esiste".


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Panatta: "Per Sinner non sarà facile giocare"

Panatta è preoccupato per il modo in cui Sinner sarà chiamato ad affrontare le prossime sfide: "Alla fine a decidere sarà il Tas. Le tematiche sono assurde e possono condizionare le prestazioni di Jannik. Sinner ha una testa incredibile, è eccezionale ma non può giocare per mesi e mesi con la spada di Damocle che qualche politico possa decidere di penalizzarlo. Chi capisce di tennis e chi l’ha giudicato ha già detto che è pulito e questo deve essere chiaro. L'organo indipendente che l'ha valutato era compoosto da gente che sapeva di tennis e loro hanno detto che era innocente. Jannik è un ragazzo serio, eccezionale e soprattutto pulito. Spero che lo siano anche quelli che lo devono giudicare", ha ribadito.

Panatta e la testa di Sinner

Il campione azzurro è attualmente impegnato nel torneo di Pechino. "Per lui non sarà facile giocare con la testa occupata da questi pensieri. Lui è maturo ma ha sempre 23 anni con l’idea che qualcuno possa mettere in dubbio il suo lavoro, a cominciare dai social. Purtroppo il successo non viene mai apprezzato ma io ho molta fiducia in lui perché ha sempre dimostrato un carattere e una testa assurda. Quando lui ha giocato contro Safiullin aveva già saputo durante la gara in corso della scelta della Wada, eppure ha rimontato e ha vinto. Vi rendete conto della sua forza?", ha concluso Panatta. 


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La decisione della Wada di ricorrere al Tas contro Jannik Sinner per il caso del clostebol, continua a far discutere. Il mondo del tennis italiano si schiera compatto con il campione azzurro. "E' solo una questione politica", ha tuonato Adriano Panatta ai microfoni della Domenica Sportiva. L'ex tennista è molto critico nei confronti della Wada, che ha chiesto per il numero uno della classifica Atp una squalifica da uno a due anni. "Con questo ricorso - continua Panatta - vuol far vedere al mondo che esiste. Si tratta solo di una questione politica". Poi, tornando su Jannik Sinner, attualmente impegnato al torneo di Pechino: "E' pulito, spero lo siano anche quelli che lo devono giudicare".

Panatta difende Sinner e attacca la Wada

"Ci mancava la Wada adesso, eravamo in pensiero. Parto dal presupposto che la Wada ha tutto il diritto di fare ricorso però nelle sue motivazioni ha subito detto che Sinner non perderà né punti e né denaro nei tornei retroattivi. Questo vuol dire che lui non si è dopato, e questo lo sapevamo tutti visto che quella pomata che gli hanno spalmato a sua insaputa non dopa e non dà vantaggi competitivi", continua Panatta. "Ma è stato negligente: cioè secondo la Wada Sinner doveva controllare i bagagli dei suoi fisioterapisti e vedere se c’era un tubetto di quella pomata incriminata. Per cui adesso succede che la Tas dovrà guardare tutte le carte e fare le considerazioni e, prima o poi  tra almeno quattro, sei mesi deciderà. Diciamolo chiaramente: è solo una questione politica della Wada ed è per questo che è una scelta ridicola per far vedere solo che esiste".


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