Sinner, le parole di Furlan sconvolgono gli Usa: "Davvero interrogato fino all'alba?"

Le parole dell'allenatore di Paolini sulla difficile notte di Jannik a Cincinnati hanno fatto il giro del mondo. Ed era inevitabile
Chiara Zucchelli
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Sono arrivate persino negli Stati Uniti le dichiarazioni di Renzo Furlanallenatore di Jasmine Paolini, ospite della trasmissione dello Sky Tennis Club. Furlan ha rivelato un retroscena inedito su Sinner risalente ai tempi di Cincinnati quando Jannik, ma ancora non si sapeva, era in pieno caso Clostebol: "Sinner ha assistito all’udienza dalle 4 alle 10 di mattina. È stato scagionato e poi ha affrontato, la sera stessa, la semifinale contro Zverev in cui ha vinto 7-6 al terzo set”. Quindi: sei ore di udienza, poi un match tiratissimo contro un campione e il macigno di doversi tenere tutto dentro: "Può farlo solo una persona che ha qualità”, ha detto Furlan. Ed è davvero così visto che poi Jannik quel torneo lo ha vinto.

 

Sinner interrogato fino alle 4 di mattina, shock negli Usa

Le parole di Furlan hanno avuto ampio risalto negli Stati Uniti dove da sempre quello del doping è un tema sensibile, se poi c'è di mezzo la Wada e un ricorso per molti poco comprensibile ancora di più. "Davvero - si legge su qualche sito specializzato e sui social - Sinner è stato interrogato all'alba?" Sì, stando al racconto di Furlan. "Neanche l'avessero beccato - dice qualcuno - con una siringa in mano". Furlan ha poi raccontato anche come Sinner sia riuscito e stia riuscendo a convivere con una situazione complicata, in attesa del verdetto del Tas di aprile: "C'è sempre stata questa situazione di doping sopra la sua testa, come una mannaia sul collo. A Malaga, prima della Davis, gli ho detto: 'Sei riuscito a fare cose straordinarie anche con questa pressione’. E lui mi ha risposto: 'Sai come è andata a Cincinnati? Le cose sarebbero potuto andare bene o male. Per la prima volta, abbiamo affittato una casa e non una camera d'albergo. Avevamo due auto per spostarci. Io ne guidavo una e il mio team guidava l'altra. Avevo bisogno di questi momenti per me stesso. È qualcosa che potrebbe sembrare stupido, ma mi ha portato una grande tranquillità". Jannik Sinner, semplicemente. E Furlan lo ha raccontato benissimo.

 

Sinner, riposo sulla neve

Intanto, Sinner è tornato a casa, a Sesto, per riposarsi sulla neve e sciare un po'. In questo momento, dopo la vittoria degli Australian Open, ha bisogno solo di ricaricare le batterie. i tifosi, però, non lo lasciano mai solo. E lo hanno "pizzicato" sulle piste in tenuta da neve.


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