Sinner, da Djokovic a Pegula: quanti colpi bassi (qualcuno inaspettato) dopo l'accordo con la Wada

Tanti tennisti si sono espressi sul tema doping e la squalifica di Jannik, e i commenti non sono stati teneri, anche se la maggior parte degli attacchi riguarda il sistema: leggi i dettagli
Valerio Minutiello

 

Il caso Sinner doping continua a far discutere. Le parole velenose di Djokovic da Doha fanno rumore, ma non sono le uniche. In Italia tutti fanno scudo per proteggere Jannik dopo la vergognosa squalifica: da Berrettini a Volandri a Sonego, a Nardi e Vavassori, solo per citarne qualcuno. Sono tanti i tennisti che hanno espresso la propria solidarietà al numero uno al mondo. Nel circuito però c’è anche chi è andato all’attacco con commenti molto duri, più contro il farraginoso sistema antidoping, che contro Sinner per la verità. A parte Kyrgios, che ormai non fa più notizia, sono in tanti anche tra i top 10 ad aver commentato la notizia del patteggiamento tra Sinner e la Wada in modo non proprio carino, e forse questo Jannik da qualcuno non se lo aspettava. Il tennista italiano si è preso qualche giorno di riposo per metabolizzare tutto, e poi programmerà una preparazione ad hoc per il grande ritorno agli Internazionali d’Italia. Cercherà di lasciarsi alle spalle tutto, e non farsi più condizionare da questa vicenda, ma è difficile quando arrivano attacchi da diversi fronti, anche quelli considerati amici. Vediamo chi si è espresso in modo poco carino sulla vicenda.

 


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Kyrgios non fa più notizia

Nick è stato ovviamente il primo a commentare sui social, Sinner non ha mai risposto. I suoi attacchi durissimi, al limite del ridicolo, non fanno più notizia: “Quindi eri innocente e ci hanno fatto credere che eri innocente, ma ora sei sospeso dal praticare questo sport? Rendilo sensato. Ho diversi giocatori nei miei direct  che dicono quanto sia putrido. Persino campioni del Grande Slam". 


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Djokovic, le parole dure da Doha sul caso Sinner fanno rumore

Le parole di Djokovic da Doha sono quelle che hanno fatto più rumore. Novak ha riconosciuto l’innocenza di Sinner, ma se l’è presa con il sistema antidoping: “Sembra quasi che tu possa influenzare il risultato se sei un top player - le sue parole - e se hai accesso ai migliori avvocati. Sinner e Swiatek sono innocenti, è stato dimostrato. Jannik avrà una sospensione per tre mesi a causa di alcuni errori e della negligenza di alcuni membri del suo team, che stanno però lavorando nel tour. Anche questo è qualcosa che io personalmente e molti altri giocatori troviamo strano. Ho parlato con diversi giocatori negli spogliatoi non soltanto negli ultimi giorni ma anche nei mesi precedenti. La maggior parte di loro non è soddisfatta di come si è svolto l'intero processo e non ritengono sia giusto. Molti credono che ci siano stati dei favoritismi. Abbiamo visto i casi di Simona Halep e Tara Moore, e altri giocatori forse meno conosciuti, che hanno avuto difficoltà per anni per risolvere i loro casi, o che sono stati sospesi a lungo. Penso che sia giunto davvero il momento di fare qualcosa e affrontare il sistema, perché è chiaro che così la struttura non funziona".


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Zverev, dall'abbraccio a Melbourne alle parole che spiazzano

Il numero due al mondo ha l’occasione di avvicinarsi a Sinner. In una recente intervista si è detto sicuro di prendersi la vetta del ranking nel 2025. L’abbraccio di Jannik a Sascha in lacrime dopo la finale agli Australian Open è rimasto impresso nella mente di tutti. Ecco perché le sue parole sulla vicenda appaiono stonate e inopportune: “Per me, si deve decidere se è effettivamente colpa sua oppure no. È una situazione strana. Tutta la questione è stata molto lunga: all’inizio è stato assolto, ma poi la WADA ha voluto riguardare meglio questo caso. Secondo me, due sono le opzioni. La prima è il caso in cui non hai colpe e, di conseguenza, non dovresti proprio essere sospeso o punito. La seconda, invece, è quella in cui hai colpe per essere risultato positivo a degli steroidi. Ecco, in quel caso tre mesi non sono una sospensione”.


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Medvedev, crisi in campo e ironia fuori

Daniil Medvedev sta passando uno dei momenti peggiori della sua carriera. Le prestazioni sul campo non arrivano, tanto che qualcuno si è spinto a domandargli se non stesse pensando al ritiro. Il russo da Marsiglia, dopo un’altra clamorosa eliminazione in semifinale, si è espresso in modo ironico sul caso Sinner: "È un argomento politico, su cui si potrebbe discutere per ore, per cui tutti hanno un opinione. Non voglio dire molto a riguardo, ma spero che nelle prossime occasioni possa succedere lo stesso. Magari la Wada possa cominciare una trattativa con i giocatori, così che se loro ti vogliono dare due anni di squalifica, tu puoi rispondere che vorresti soltanto un mese, spero che tutti possano avere lo stesso trattamento, che questo di Sinner rappresenti un precedente e che tutti possano fare lo stesso. Altrimenti rischia di diventare una situazione strana. Quindi spero che tutti si possano difendere al meglio".


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Wawrinka, il post inaspettato su Sinner

Wawrinka è uscito allo scoperto con un post duro: "Non credo più in uno sport pulito…", il suo commento lapidario. Anche se non fa mai il nome di Jannik Sinner, è chiaro il riferimento.

 


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Pegula, l'attacco al sistema dopo il caso Sinner

Jessica Pegula, numero cinque al mondo, ha detto che i casi Sinner e Swiatek dimostrano che il sistema antidoping "è completamente rotto, che tu sia pulito o no. Penso che questo problema debba essere sicuramente preso in considerazione. Hanno così tanto potere da poter rovinare la carriera a qualcuno. Non credo che nessuno dei giocatori si fidi del processo in questo momento. Zero. È solo un aspetto orribile per lo sport”.

 


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Sabalenka, la paura

Terrorizzata dagli effetti possibili di questa vicenda anche Aryna Sabalenka, numero uno al mondo, che non si esprime direttamente su Sinner: "Prima al ristorante non mi importava di lasciare il mio bicchiere d’acqua sul tavolo e andare in bagno. Adesso invece sono molto più attenta e prudente e, ad esempio, da quello stesso bicchiere non bevo più. Ti rendi sempre più conto di certe cose, che poi entrano nella tua testa. Se qualcuno usa una crema su di te e poi risulti positivo, poi ti daranno contro e nessuno ti crederà. Ho troppa paura del sistema, non vedo come io possa fidarmi".

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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Il caso Sinner doping continua a far discutere. Le parole velenose di Djokovic da Doha fanno rumore, ma non sono le uniche. In Italia tutti fanno scudo per proteggere Jannik dopo la vergognosa squalifica: da Berrettini a Volandri a Sonego, a Nardi e Vavassori, solo per citarne qualcuno. Sono tanti i tennisti che hanno espresso la propria solidarietà al numero uno al mondo. Nel circuito però c’è anche chi è andato all’attacco con commenti molto duri, più contro il farraginoso sistema antidoping, che contro Sinner per la verità. A parte Kyrgios, che ormai non fa più notizia, sono in tanti anche tra i top 10 ad aver commentato la notizia del patteggiamento tra Sinner e la Wada in modo non proprio carino, e forse questo Jannik da qualcuno non se lo aspettava. Il tennista italiano si è preso qualche giorno di riposo per metabolizzare tutto, e poi programmerà una preparazione ad hoc per il grande ritorno agli Internazionali d’Italia. Cercherà di lasciarsi alle spalle tutto, e non farsi più condizionare da questa vicenda, ma è difficile quando arrivano attacchi da diversi fronti, anche quelli considerati amici. Vediamo chi si è espresso in modo poco carino sulla vicenda.

 


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