La Wada respinge le accuse di Djokovic: “Caso Sinner a un milione di miglia dal doping”

Il consigliere generale, Ross Wenzel, è tornato sulla questione Clostebol del numero uno al mondo: “Nessuna intenzionalità”
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ROMA - Il caso Jannik Sinner continua a tenere banco nel mondo del tennis. Dopo il patteggiamento che ha decretato una squalifica di 3 mesi per il campione, parla Ross Wenzel, consigliere generale della Wada: “Questo è un caso lontano anni luce dal doping”, le sue parole rilasciate alla BBC. Sta di fatto che l’agenzia mondiale antidoping ha comunque fermato il numero 1, ma zittisce anche chi in queste ore parlava di una pena più severa: “I riscontri ricevuti confermano che quello di Jannik non è stato un caso di doping intenzionale e nemmeno micro-doping”.

La Wada sul caso Sinner: “Le sanzioni non guardano il calendario”

Wenzel ha poi continuato: “Abbiamo ricevuto messaggi di chi considerava la sanzione troppo elevata e di chi diceva che non fosse sufficiente. Forse questa è l'indicazione che, sebbene non sia una decisione popolare, probabilmente è stata quella giusta. Quando esaminiamo i vari casi non temiamo il pensiero dell'opinione pubblica. Le sanzioni sono guardano al calendario. Non è che quando raggiungi un accordo puoi dire: 'Ok, però i tre mesi di squalifica li facciamo partire tra due mesi'. Non appena si trova l'accordo lo si rende pubblico anche per questioni di trasparenza. E deve avere effetto immediato. Con Sinner è successo questo".  Per Jannik il periodo della squalifica è appena iniziato. Potrà allenarsi in maniera ufficiale dal prossimo 14 aprile. Niente Masters 1000 sul cemento americano (Indian Wells e Miami) e sulla terra rossa di Montecarlo e Madrid. Lo rivedremo agli Internazionali BNL d'Italia a Roma, in programma a maggio.

 

 

 


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