© EPA Sinner, un altro schiaffo alla Wada. Gli sponsor sono con lui e aumentano
Se la pubblicità è il termometro del successo dei testimonial, Jannik Sinner si conferma un numero uno anche in questoambito, assestando un altro schiaffo mediatico alla Wada. La reputazione di campione pulito e vincente, vittima di una macroscopica ingiustizia, permette all'azzurro di essere sempre più un numero uno pure nel mondo degli spot, al quale piace in modo trasversale, come dimostrano i diversi segmenti di mercato nei quali figura: banche, orologi, racchette, abbigliamento sportivo, caffé, pasta, bibite, telecomunicazioni, cartotecnica. Alcuni dei partner di Sinner hanno investito in contratti che vanno dai sette ai dieci anni. Come diceva Henry Ford, "mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo”. Decisamente.
Sinner, popolarità e ammirazione cresciute a dismisura
Si capisce come mai Nike abbia legato a sé Jannik dal 2022 al 2032; perché Head l'abbia blindato dal 2024 al 2031; perché il più forte tennista del mondo da 39 settimane e due giorni, abbia fatto irruzione anche nel mitologico mondo Panini atterrando anche sul rutilante pianeta Formula Uno. II 10 marzo si compirà un anno da quando, a Indian Wells, la vicenda Clostebol è cominciata. In questi dodici mesi, il bello è che la popolarità e l'ammirazione per l'uomo e per il campione sono cresciute a dismisura, anziché essere intaccate dall'odissea che è stato costretto a vivere. Esponenziale la crescita nel mondo social: sul solo Instagram, Jannik ha sfondato il muro dei 3 milioni di follower. I tre mesi di stop costano a Sinner la mancata partecipazione a Doha, Indian Wells, Miami, Montecarlo e Madrid, il che lascia comunque indifferenti i suoi partner commerciali. Parafrasando Flaiano, la pubblicità unisce sempre l'utile al supportivo.
