Thiem, che elogio a Sinner: "Lui e Alcaraz sono come..."

L'ex tennista austriaco ha parlato del ritiro all'età di 31 anni: "Non ho mai voluto staccarmi dal tennis, ma ora non mi manca troppo. Sono felice di essere a casa"
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Un campione sa riconoscere altri campioni. Per questo hanno sicuramente valore le parole su Jannik Sinner di Dominic Thiem, ex tennista austriaco ritiratosi a soli 31 anni a causa di un grave infortunio al polso subito nel 2021 che ha compromesso la sua carriera proprio sul più bello, dopo essersi spinto fino alla posizione numero 3 del ranking mondiale. È rientrato quasi un anno dopo senza mai tornare ai suoi livelli, questo però non gli ha impedito di vincere ben 17 titoli Atp, tra cui uno Us Open in finale contro Alexander Zverev. Proprio riguardo al tedesco, Thiem ammette di tifare per lui per i prossimi Slam: "Spero che Zverev riesca a vincere uno Slam. Ha avuto una carriera troppo importante per non esserci mai riuscito". Un'impresa tutt'altro che semplice, soprattutto per due ostacoli: "La verità è che senza i Big Three tutti dicevano che sarebbe stato più facile vincere, ma per farlo bisogna oggi battere almeno uno tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, se non entrambi. Oggi, però, loro due sono difficili da battere come Djokovic e Federer qualche anno fa".

Thiem: "Solo il tennis ha un calendario così fitto"

Thiem ha parlato dell'infortunio al polso che lo ha costretto al ritiro: "Ci sono stati periodi in cui andava meglio e riuscivo a battere avversari davvero forti, poi momenti in cui tutto sembrava andare malissimo. È stato un po’ il filo conduttore della fase finale della mia carriera: mi mancava la giusta sensibilità per colpire la palla nel punto giusto. Non so se fosse una questione mentale o legata a un nervo del polso. Avrei potuto operarmi, ma sarebbe stato alquanto invasivo, quindi sono convinto di aver fatto la scelta giusta. Ho giocato un’esibizione, ma se colpisco palline per più giorni di fila il mio braccio torna a irrigidirsi". Un distacco forzato dal tennis che però non sembra soffrire troppo: "Non ho mai voluto staccarmi dal tennis, ma sono anche felice di essere a casa, di aver passato finalmente un inverno al freddo. In generale il tennis non mi manca troppo. Non esiste uno sport con un calendario così fitto come il tennis: tutti i viaggi, il jet lag, dormire solo in hotel, non essere mai a casa, sono tutti fattori che si aggiungono come stress. Una stagione più corta, con un po' più di tempo libero, avrebbe sicuramente senso".


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