La certezza Bertolucci su Sinner: "Carlos è più forte in difesa ma Jannik...". Poi fa un paragone con Federer e Nadal

L'ex campione azzurro, oggi opinionista e commentatore per Sky Sport, ha analizzato la finalissima di Wimbledon in programma domani alle 17 italiane
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Si infiamma la vigilia della finale di Wimbledon, che vedrà ancora una volta opposto Jannik Sinner a Carlos Alcaraz. Sarà il tredicesimo confronto diretto tra i due giocatori, con lo spagnolo che è avanti 8-4 nei precedenti e ha vinto gli ultimi cinque incroci. Al nativo di El Palmar è andata anche la finale del Roland Garros di qualche settimana fa, dove il numero uno al mondo si è arreso al tie-break del quinto set dopo aver mancato tre match point consecutivi. Una partita che sembra però non aver lasciato strascichi nella mente dell'azzurro, che con il successo su Novak Djokovic è diventato il giocatore più giovane nella stroia a raggiungere tutte e quattro le finali dei tornei del Grande Slam. 

Bertolucci, la previsione su Sinner-Alcaraz

"La finale di domani? Innanzitutto per noi che abbiamo per anni commentato i grandi campioni stranieri, sarà un orgoglio poter avere Jannik di nuovo all'ultimo atto di un torneo così importante dopo Berrettini e Paolini - ha commentato l'ex campione azzurro, oggi opinionista di Sky Sport, Paolo Bertolucci -. Alcaraz contro Sinner sarà la sfida tra un latino e un nordico, sono due ragazzi molto diversi. La finale del Roland Garros? Sinner ha una ferita che è lì ma ormai è cicatrizzata, questi giocatori a questo livello sanno che in carriera si vincono le partite con i match point a sfavore e si perdono con i match point a favore. Certo, una finale a Parigi persa dopo tre match point a favore pesa molto di più un secondo turno a Indian Wells, su questo non c'è dubbio. Ma qui a Wimbledon abbiamo visto anche Federer con due match point e servizio a favore perdere una finale. Dopo questi ko pesanti la carriera va comunque avanti e non è che finisce quel giorno, per cui io sono convinto che Jannik abbia già cancellato la questione". 

Il favorito e le condizioni di Alcaraz

Sul favorito, Bertolucci ha sottolineato: "Impossibile dirlo, sarebbe come fare a testa o croce. Carlos qui ha già vinto due volte ma Sinner è tornato il giocatore che avevamo ammirato prima della squalifica: ci godremo questa grande finale senza un vero favorito. Alcaraz? E’ stato cinque ore più in campo rispetto a Jannik in questo torneo. Ha avuto un tabellone agevole anche se loro due praticano un altro sport rispetto agli altri giocatori al momento. Lo spagnolo ha più alti e bassi? Ci sta anche, viste le caratteristiche del giocatore: lui ama farsi ammirare e a volte nemmeno guarda il punteggio. Lui però da Roma ha ingranato un’altra marcia: è un giocatore molto più solido e più convinto, sembra aver dimenticato questi alti e bassi".

Il paragone con Federer e Nadal

"Alcaraz ha detto che Sinner impara dalle sconfitte? Beh, perdono così poco che devono per forza imparare dalle vittorie - ha aggiunto -. Sono entrambi fenomeni e hanno questa incredibile capacità di spingersi l’uno con l’altro per alzare ancora di più il livello già quasi alieno. È in sostanza quello che Federer e Nadal hanno fatto per vent’anni. Basta un niente per portare la sfida da una parte o dall’altra del campo. Io credo Alcaraz sia migliore in fase difensiva e forse ha qualcosa in più sulla smorzata e sul gioco al volo. Però dall'altra parte Sinner ha un qualcosa in più sulla solidità, nella risposta al servizio e alla battuta. Inutile fare pronostici perché, ripeto, sarebbe come fare testa o croce".


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