Su Netflix Ultras, il film che guarda dentro il tifo violento

Da vedere sulla piattaforma streaming, il mondo tribale di un certo tifo organizzato è al centro del film di Francesco Lettieri con Aniello Arena e la colonna sonora di Liberato
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Il cinema italiano torna a guardare dentro il mondo del tifo organizzato italiano con Ultras, già disponibile sulla piattaforma streaming Netflix. Scriviamo cinema, perché per Ultras era stata prevista un’anteprima nelle sale italiane, che l’emergenza coronavirus ha chiaramente cancellato. Con la regia dell’esordiente Francesco Lettieri, Ultras narra le vicende di un gruppo storico di supporters del Napoli, gli Apache, alle prese con un ricambio generazionale. Con le regole ferine della tribù, il confronto è tra la vecchia guardia dei tifosi daspati come Mohicano (Aniello Arena Reality, Dogman, La paranza dei bambini), la nuova generazione che punta a creare un gruppo autonomo guidato da Pechegno (Simone Borrelli) e Gabbiano (Daniele Vicorito), e infine i più giovani tra cui c'è Angelillo (Ciro Nacca), il cui fratello fu ucciso anni prima in uno scontro tra ultras.

Il calcio è distante, il pallone non si vede mai e c’è qualche breve immagine di stadio. Al centro di Ultras ci sono i rapporti di forza spietati in un mondo fermo alla legge del più forte, uomini e ragazzi che rinunciano a tutto, all’amore, all’istruzione, alla famiglia, nel nome dell’appartenenza al gruppo. Le esplosioni di violenza sono causate da lotte misere intorno a uno striscione bruciato o una trasferta per scontrarsi con i rivali ultras della Roma. Mohicano è sottoposto a daspo e può solo guardare le partite in televisione e cerca di proteggere il giovane Angelino, nel tentativo di tenerlo fuori dai guai, ma lui stesso non riesce a starne lontano. In ciò, le interpretazioni di Arena e Daniele Vicorito restituiscono in pieno i suoni, le espressioni, la determinazione di chi vive nel branco perché cresciuto come un lupo selvaggio.

Francesco Lettieri ha una solida esperienza di regista di video musicali per Calcutta, Thegiornalisti e il misterioso Liberato; è quest’ultimo ad aver realizzato la colonna sonora di Ultras in cui, oltre a classici pop come L’Estate sta finendo, diventata presto materiale da cori da stadio, fa parte anche una versione al synthetizer di Funiculì Funiculà, che rievoca la Nona Sinfonia di Beethoven elettronica ascoltata in Arancia Meccanica. Per la sua opera prima Lettieri si è chiaramente ispirato a Gomorra e Reality, sospendendo il racconto tra suggestioni e visioni sorrentiniane, indugiando sul bello di Napoli, il suo golfo e le isole, affogato dall’odio, e il realismo patinato e spietato di Garrone.


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