DIRT 5, simulazione?! No grazie.

DIRT 5, sviluppato dallo studio Codemasters Cheshire, offre un mix diversificato di modalità di gioco, dalle corse tradizionali su più terreni, alla creazione di arene personalizzate con la feature Playgrounds e una serie di opzioni multiplayer, tra cui tre party game.
DIRT 5, simulazione?! No grazie.
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Se avete paura di sporcarvi, allora DIRT 5 non è un titolo che fa al caso vostro. Gli elementi naturali che governano il gioco sono principalmente due, il fango e la terra. Anche se quest’anno abbiamo delle new entry molto interessanti. Oltre alla solita neve, avremo la possibilità di misurare il nostro livello di follia su interi tracciati costruiti su lastre di ghiaccio. Li, la parola “derapata” assume una connotazione di vitale importanza, anche perché sbagliare di qualche centimetro equivale a un danno certo.

Codemasters ci regala, quindi, una nuova avventura sulle quattro ruote, riproponendo un modello che diverte e sa tenere alto l’entusiasmo. La modalità carriera, in questa nuova iterazione, seguirà una logica pseudo-narrativa, anche grazie all’ausilio di due personaggi del calibro di Nolan North e Troy Baker. Non più, quindi, le solite gare a eventi ma anche una storia fatta di sfide e avversari da battere.

Ancora una volta torneranno gli eventi caratterizzati da regole e logiche ben precise. La tipologia di veicolo è la regola principe, quella da cui nessuno sfugge. Ce ne saranno tanti, ognuno con punti di forze e debolezza, pronti per essere sfruttati ed evitati quando serve. Dalla vostra parte avete la totale assenza della parola simulazione, anche se questo può anche diventare una arma a doppio taglio.

Il gameplay è tutto in Dirt 5, su questo non ci sono dubbi, anche se è quasi impossibile restare impassibili davanti allo spettacolo grafico regalatoci dall’Onrush engine. Tra giochi di luce e colori sembra quasi di vivere un’anteprima di quella che sarà la next-gen. Certo, manca ancora il ray tracing e il feedback aptico, ma il colpo d’occhio è veramente notevole. Per il resto non vi resta che staccare il cervello e guidare seguendo il vostro istinto di driver selvaggio.


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