Lost in Random, una favola tra dadi e carte

Un aspirante guerriera, una regina malvagia e… un dado.
Lost in Random, una favola tra dadi e carte
2 min

C’era una volta Lost in Random, un gioco che voleva che provare a rompere il muro del “solito” con la sua spiccata originalità. E ci è riuscito. EA Originals, ancora una volta, lancia sul mercato un’interessante produzione, figlia del talento creativo degli svedesi di Zoink. Un lavoro artistico ineccepibile, quello realizzato da questa software house. Da solo basta a creare un immaginario che parla anche più della storia narrata e che ci porta, sin da subito, nel mondo della piccola Even.

Il gameplay sembra quello di un gioco da tavolo. La protagonista affronta le sue sfide con un dado di nome Dicey e il suo deck di carte. La parte action è solo finalizzata all’utilizzo dei due, dando vita a delle sfide che creano un giusto equilibrio tra abilità e strategia. Vince, infatti, chi costruisce un bel mazzo di carte, in grado di saper guidare la giovane Even verso le sfide più impegnative.

La storia racconta di due sorelle, separate da una malvagia Regina cattiva che governa in modo freddo e spietato. Alla celebrazione di ogni dodicesimo compleanno ella presenzia lanciando il suo dado nero. Il numero decide il futuro dell’infante, dove la destinazione è uno dei sei regni di Alea. Odd, la sorella di Even, viene portata a Sest’Incanto, il più sfarzoso tra i regni ma anche dimora della sovrana di Alea. Ed è con questo triste evento che inizia questa grande avventura.

La dimensione esplorativa è, forse, il lato più carente del gioco. Questa, infatti, funge solo da pretesto per andare dal punto A al punto B, con la sola eccezione della raccolta di monete lungo il percorso. Un po’ troppo poco per evitare la noia di questi passaggi, obbligati nonché molto presenti nel corso del gioco. L’attesa è tutta per le battaglie, dove Lost in Random dimostra la sua migliore faccia. E lo fa senza bisogno di lanci … o quasi.


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