EA Sports decide di fare le cose sul serio con FIFA 22, lanciando una vera e propria rivoluzione del gameplay. Tutto questo ha un nome e cognome: Hypermotion Techology. Il cambiamento parte da un settore dove, in questi anni, numerosi stati gli investimenti di tempo e risorse. Quello che prima serviva per l’elaborazione delle sole animazioni, adesso, grazie anche alle speciali tute X-Sense, diviene una parte integrante del gameplay. Il resto viene fatto dagli algoritmi di machine learning, con un’orchestra tecnologica in grado di suonare una sinfonia che segue uno spartito ben preciso, quello del gioco di squadra. Tutto molto bello, ma il banco di prova sappiamo benissimo quale sarà. FUT e Weekend League avevano bisogno di una svegliata, ma dobbiamo aspettare qualche mese per verificare la stabilità o meno di questa “rivoluzione”.
Le restanti modalità di gioco sono rimaste a secco di “grandi” novità, ad eccezione di VOLTA Football. L’altra “faccia” del noto simulatore intraprende una direzione opposta a quella simulativa, aprendo verso uno scenario sempre più arcade. La scelta sembra essere quella giusta, visto che le novità, in tal senso, riescono a disegnare una fisionomia ben precisa di questa modalità, quasi come se fosse un altro gioco (e non un riadattamento depotenziato). Interessante la parte dedicata alla veste social di VOLTA, con il preciso intento di costruire una community “a parte”.
Il Dulcis in fundo arriva dal Match Day, con una grande parentesi dedicata alla feature offerte da PS5. Non parliamo del comparto grafico, di tutto rispetto visto che sulle next-gen di Sony e Microsoft, si viaggia in 4K e 60fps. Parliamo, invece, dei suoni che vivono all’interno del tempio del calcio. L’Audio 3D è in grado di dimostrare il reale significato del cd. “dodicesimo uomo in campo”, con dei brividi emozionali del tutto inediti per le serie. Il resto è sempre e solo FIFA.