La storia di Giacomo Sintini è arrivata anche alla Camera dei Deputati: campione d’Europa nel 2005 con la maglia azzurra, il palleggiatore è riuscito a mettersi alle spalle la malattia terribile, il cancro, tornando anche a giocare e vincendo da protagonista lo scudetto con Trento. Ma una volta uscito dal momento buio, non ha dimenticato e tutte le energie che aveva profuso per non arrendersi al male, ha continuato a spenderle creando una Associazione che raccoglie fondi per la ricerca contro linfomi e leucemie.
L’on. Giampiero Giulietti apprendendo la storia è rimasto colpito ed ha voluto chiamare il pallavolista romagnolo sulla ribalta della Camera dei Deputati, per far conoscere l’Associazione e il libro sulla sua dolorosa ma vincente avventura, presentato nella sala stampa della Camera. Con Sintini c’erano alcune delle persone che hanno condiviso la sofferenza e la malattia e il sindaco di Corciano (dove ha sede l’Associazione) Cristian Betti. «Giacomo Sintini è un ragazzo che non si è arreso e che ha trovato la forza di reagire negli affetti familiari e nella sua determinazione. - ha sottolineato l’on. Giulietti - Oggi ha fondato un’associazione che, oltre a raccogliere fondi (già 400.000 euro, ndr) per la ricerca contro linfomi e leucemie, aiuta anche ad infondere la forza e il coraggio di andare avanti e di non arrendersi mai di fronte alle difficoltà e questo è un bell’esempio per tutti noi». «Prima della malattia avevo un futuro lungo e pieno di progetti, poi il cancro ha cancellato tutte le speranze – ha raccontato Jack – Allora ho fatto appello al background che mi ero creato nella mia vita da sportivo: dovevo trovare la squadra per combattere un nemico ostico e sconosciuto e l’ho trovata nella mia famiglia, nella medicina e nei dottori dell’ospedale Santa Maria di Misericordia di Perugia, che mi hanno seguito con professionalità e dedizione nel mio percorso di cura e guarigione. Sconfitto il cancro,sono tornato a giocare e a vincere e così ho deciso di raccontare nel dettaglio le sofferenze che ho vissuto attraverso il libro “Forza e coraggio” con il fine di trasmettere un messaggio, quello che se ce l'ho fatta io a vincere la malattia, ce la possono fare tutti.
Sembra impossibile – ha proseguito Jack– ma il cancro mi ha aperto nuove porte e nuove frontiere; prima nel mio futuro vedevo una carriera come allenatore, poi, dopo la malattia, ho cominciato araccontare la mia storia e a tenere corsi di formazione, anche presso la Scuola di amministrazione pubblica Villa Umbra, e oggi collaboro con importanti aziende, come Bosch e Randstad, sia come formatore ed esperto di risorse umane che nell'ambito del progetto di alternanza scuola-lavoro "Allenarsi per il futuro". E' un lavoro che amo, dal grande valore etico, che mi permette dicontinuare a diffondere il mio messaggio».
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