Pallavolo - Domani si vota per il governo Fipav

A Rimini assemblea elettiva della Federpallavolo: Magri, presidente dal 1995, sfidato dall'ex vicepresidente Cattaneo. Lo scoglio del 55%
Pallavolo - Domani si vota per il governo Fipav
di Leandro De Sanctis
5 min
Domani a Rimini la pallavolo sceglie il suo governo per il prossimo quadriennio. I candidati veri sono due: il presidente uscente Carlo Magri, 76 anni, e lo sfidante Bruno Cattaneo, 69 anni, anche lui con una lunga militanza in federazione e nello stesso Consiglio che oggi decade. C’è anche una terza candidatura, quella di Eliseo Secci, che però ha un valore solo strategico, per tamponare gli effetti della nuova formula elettorale, che obbliga ad ottenere la soglia del 55% a chi si candida avendo già governato per due mandati.
Dopo anni di monocolore, le elezioni Fipav sono state vivacizzate da questo duello, che è partito all’insegna del fair play ma che strada facendo non è stato immune da attacchi e polemiche, sia pure rimaste nel complesso e all’apparenza, nei limiti di una campagna elettorale che ha vissuto altrove le sue vere battaglie.
Nelle ultime giornate tuttavia, è esploso il caso del Centro Pavesi, per costruire il quale la Fipav ha acceso un mutuo, dandolo in gestione per una cifra assai contenuta ma pagandone la manutenzione e, nonostante sia la proprietaria, pagando anche la pensione delle atlete del Club Italia che lì vivono. Una storia che coinvolge entrambe le parti e chiunque sarà il presidente domenica sera o più avanti, dovrà inevitabilmente far chiarezza in modo convincente.
Sia Magri che Cattaneo sono convinti di vincere la volata elettorale. Finchè non si avrà il coraggio di cambiare il meccanismo delle deleghe, adottando la votazione on line ad esempio, per risparmiare sui costi di viaggio e soggiorno elettorale, gli intrighi sotterranei saranno sempre la parte determinante delle elezioni.
Lo sfidante Cattaneo si sente forte di un rassicurante margine di vantaggio, Carlo Magri sa che sarà dura ma ha fiducia di riuscire a spuntarla ancora una volta. 
Carlo Magri ha messo in squadra Antonella Del Core, la presidentessa del Monza Alessandra Marzari e Jack Sintini. Bruno Cattaneo conta su Franco Bertoli e sulla presidentessa del Modena, Catia Pedrini. A livello di vicepresidenze, Magri propone Luciano Cecchi e Gianfranco Formentin, con Cattaneo ci sono Giuseppe Manfredi e Adriano Bilato.
Chi non è nel mondo del volley può far fatica a comprendere come mai un Consiglio che ha governato a lungo con Magri leader, si proponga ora come alternativa rinfacciando la politica federale degli ultimi anni. Ci si potrebbe chiedere come mai non sia stata fatta una opposizione decisa.
La campagna si è divisa su alcuni punti: a Magri è stata imputata la politica dei grandi eventi ed un calo di tesserati (autogol per il movimento sbandierarlo così). Cattaneo come ogni sfidante impugna il vessillo della rivalutazione del territorio. Tra i temi sul tappeto il solito Club Italia, il rapporto con le Leghe, la razionalizzazione dei calendari agonistici (ma la Fipav non può far molto da sola, sono la Cev e la Fivb a decidere), le strategie mediatiche. Ma alla fine si voteranno i nomi, più che i programmi. Magri e Cattaneo dovranno lavorare ancora insieme, chiunque vinca, poichè sono nel Comitato dei Mondiali 2018 che si svolgeranno in Italia e a Torino. Il rischio di una spaccatura del movimento esiste. Starà alla maturità e al senso di responsabilità dei candidati evitare di far compiere passi indietro al movimento. 
Per la cronaca va ricordato che dal 1946 ad oggi la Federpallavolo ha avuto otto presidenti: Eynard, Giannozzi, Florio (in due momenti), Barone, Fidenzio, Catalano, Borghi e Magri, che ha già il record di durata, essendo in sella dal 1995.

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