Volley, Zaytsev: "Vinciamo il titolo e torno in azzurro"

L'intervista ad Ivan, che insegue il terzo titolo: «Spalle al muro, Civitanova si è sbloccata, sensazione bellissima»
Volley, Zaytsev: "Vinciamo il titolo e torno in azzurro"© LaPresse
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C’è chi ritorna a casa per vincere ancora il tricolore e c’è chi vuole conquistarlo per avere un prezioso ricordo affrontando la prima avventura fuori dell’Italia. Sono Ivan Zaytsev e Paola Egonu, due delle icone del volley italiano: il primo rientrato dalla Russia per calare il tris di scudetti, la seconda che cerca il bis con Conegliano prima di andare ad Istanbul, dove giocherà nel prossimo campionato. Ivan e la sua Civitanova hanno rischiato di veder sparire il loro obiettivo anzitempo: solo una decina di giorni fa si sono trovati sotto 0-2 nella serie di semifinale con Trento. Poi qualcosa è scattato nella squadra guidata dall’ex c.t. azzurro Blengini, e la corsa allo scudetto è ripartita.

Zaytsev cosa è cambiato nel giro di poche ore?
«Trovarci con le spalle al muro ci ha sbloccato. Quella che si è vista in gara1 e in gara2 di semifinale non era la vera Lube. Sono scesi in campo anche l’orgoglio di tutto il gruppo e il desiderio di non finire male la stagione. Abbiamo cercato di invertire il risultato della serie, ci siamo riusciti e abbiamo raggiunto la finale scudetto contro Perugia».

Lei è tornato in Italia per riproporsi come protagonista nella Superlega, poi però ha vissuto una stagione difficile: il delicato infortunio subito alle Olimpiadi, una lunga convalescenza e la ripresa forse affrettata per aiutare la squadra che era in difficoltà di organico. Cosa ha provato?
«Non voglio entrare nei dettagli di una annata che è stata molto complicata, comunque stagioni così lasciano qualcosa che accresce la tua esperienza. La cosa bella, adesso, è avere la possibilità di giocare una serie scudetto, che ti può dare la possibilità di lasciare un buon sapore anche dopo un periodo difficile».

È in buone condizioni fisiche?
«Forse ancora no, probabilmente perché ho accelerato i tempi di recupero. A causa dei tanti infortuni che abbiamo avuto in squadra, il mio rientro è stato un po’ forzato. A queste finali sarei potuto arrivare meglio, ma adesso non ha importanza. Si va avanti anche se si sente qualche doloretto o si accusa qualche piccolo acciacco: di certo sto molto meglio rispetto alla scorsa estate».

Lei ha già vinto due scudetti, uno con Civitanova e uno con Perugia. Strana coincidenza, vero?
«Le finali che ho giocato sono sempre state la stessa sfida: Civitanova contro Perugia e Perugia contro Civitanova. E le ho vinte entrambe».

Come si vivono questi momenti?
«Durante una serie finale è tutto amplificato. Si arriva al termine di una stagione in cui si sono spese tantissime energie, anche mentali, quindi sei un po’ più esposto all’emotività, vivendo certe emozioni con meno controllo. C’è più pressione da parte del pubblico, della società, di tutti insomma. E pensi: “Sono arrivato sino a questo punto, ho speso tantissimo”; solo l’idea di arrivare secondo ti sembra ingiusta. Cose che ti passano per la testa, ma che sono compensate dal fatto che quando torni in palestra e guardi gli altri ragazzi, ti accorgi che è lo stesso per tutti. ll gruppo dà il massimo per vincere, e questo serve per isolarti dalle pressioni esterne».

Essere arrivati a un passo dal precipizio dell’eliminazione e poi essere tornati in corsa, che sensazione le ha dato?
«Bellissima, ti trasmette fiducia e sicurezza. Ma ancora non abbiamo fatto nulla, dobbiamo completare il viaggio: quella rimasta è l’ultima salita, la più ripida e difficile».

Dopo questa lunga stagione tornerà in Nazionale?
«Credo che la mia estate in azzurro comincerà già dalla Nations League, come sempre. Io quella maglia non la lascerò mai, deve essere la maglia a lasciare me. Sono in continuo contatto con lo staff della Nazionale; sono stato lasciato più tranquillo in questo delicato momento della stagione in cui ci dobbiamo giocare la finale. Però, dopo che sarà caduta l’ultima palla, dopo un brevissimo periodo di stacco dal campo, mi concentrerò sull’Italia».


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