Italia-Velasco si fa, ma spuntano l'ipotesi doppio incarico e la clausola per liberarsi

La Fipav tratta con l'argentino appena approdato a Busto: è in pole. Piacciono anche Belano e Gaspari
Italia-Velasco si fa, ma spuntano l'ipotesi doppio incarico e la clausola per liberarsi© LAPRESSE
Giorgio Marota
4 min

ROMA - Dalla “Generazione di fenomeni” alle “ragazze terribili”, termine - quest’ultimo - coniato quando l’Italvolley femminile nel 2018 strapazzò le big del pianeta sfiorando l’oro in un Mondiale che avrebbe meritato di vincere. Oggi di terribile c’è solo l’umore che si respira all’interno di un gruppo lacerato dal caso Egonu, spaccato da troppe incomprensioni e svuotato di motivazioni dopo aver momentaneamente fallito il pass olimpico. In soli cinque anni le ragazze della Nazionale sono scese dal trono e già nei prossimi giorni potrebbero trovare una nuova guida tecnica: Velasco. L’argentino che ha cambiato per sempre la storia del volley in Italia - come Attila per gli unni, solo che da quando è passato Julio l’erba cresce eccome... e da 30 anni la nostra pallavolo è un modello - è in pole per la panchina delle azzurre. I contatti tra Fipav e tecnico ieri si sono fatti intensi, anche se in via Vitorchiano continuano a tenere aperte altre piste, come quelle che portano a Marco Gaspari di Vero Volley (allena già Egonu) e Massimo Bellano di Cuneo (ex Club Italia), oltre agli altri italiani già qualificati a Parigi 2024 (forse inavvicinabili) come Lavarini (Polonia), Guidetti (Serbia) e Santarelli (Turchia).

Italia, addio a Mazzanti 

Mazzanti esce di scena senza rotture con la federazione. Non lo vuole il presidente Manfredi e non lo merita un ct capace di portare a casa un argento e un bronzo iridato, un oro e un bronzo europeo, un oro in Nations League e un argento nel vecchio Grand Prix nel giro di 6 stagioni. "Il bilancio di quest’anno è senz’altro negativo - ha spiegato ieri Manfredi - diverse cose non hanno funzionato e sono stati commessi degli errori. In consiglio federale troveremo la soluzione migliore per superare questo momento". Nessun esonero, si va verso la risoluzione consensuale. Per il ct ieri è stata una giornata di riflessioni, terminata con la consapevolezza di non riuscire più a tenere le redini della squadra. La gestione di Egonu, rimasta a casa nel pre-olimpico dopo le polemiche post-Europeo, e di altre senatrici (Bosetti, Chirichella, Malinov e De Gennaro) - scelte che Mazzanti ha sempre difeso mettendo al primo posto gli equilibri - hanno rappresentato un punto di non ritorno.

Julio Velasco e il doppio incarico 

E così Velasco è pronto a tornare in federazione, dopo averla lasciata meno di un mese fa. Il 1° settembre, infatti, il Divo Julio ha lasciato ufficialmente l’incarico di direttore tecnico del settore giovanile maschile, rimpolpato di trofei (siamo campioni d’Europa in tutte le categorie Under) e con diversi giocatori formati per essere già protagonisti in Nazionale, vedi Bovolenta e Rinaldi. Velasco aveva scelto il progetto di Busto Arsizio, in A1 femminile, convinto di voler chiudere la carriera trionfando anche con le donne dopo aver vinto tutto con gli uomini, inclusi due titoli mondiali; gli è sempre sfuggito però l’oro olimpico e la tentazione di andarlo a conquistare con le azzurre ora è fortissima. In qualsiasi caso, bisogna sperare nel ranking; e a meno di disastri nella prossima Nations, saremmo in pole nei ripescaggi. Nel contratto di Velasco con il club lombardo ci sarebbe una clausola per liberarsi se chiama una nazionale, ma non va sottovalutata l’ipotesi doppio incarico: la Fipav non vorrebbe infatti creare un “danno”, a pochi giorni dal campionato, a una della sue società. All’Italvolley serve un sergente che possa ristabilire equilibri e riportare disciplina lì dove lo scaricabarile l’ha fatta da padrone. Vai a vedere che a 71 anni, dopo una carriera ricca di soddisfazioni, Velasco dovrà ripartire ancora da quella “cultura degli alibi” (la famosa ricezione sbagliata per colpa dell’elettricista che non ha sistemato le luci del palazzetto...) da contrastare sempre e comunque.


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