Giani: “Con Velasco vinciamo le Olimpiadi”

Il ct della Francia esalta l’arrivo dell’argentino sulla panchina della Nazionale femminile di pallavolo: "Ha il fuoco dentro"
Giani: “Con Velasco vinciamo le Olimpiadi”© EPA
Giorgio Marota
4 min

ROMA - «Julio ha il fuoco dentro. E vi dirò di più: se ha accettato una sfida così complessa, significa che è sicuro di potercela fare». Per Andrea Giani, tre volte campione del mondo con la “Generazione dei Fenomeni”, dal 2022 ct della Francia maschile che a Parigi tenterà di difendere l’oro olimpico vinto a Tokyo, il nuovo allenatore dell’Italdonne è semplicemente «il maestro».

Lei in campo, Velasco in panchina. In azzurro e a Modena. Avete vinto tutto, insieme.
«Ogni giocatore di quel gruppo ha il marchio del maestro. Ha lasciato un segno indelebile in ognuno di noi, ci è entrato nella testa, ha stravolto le nostre carriere portandole in un’altra dimensione. Non importa per quanto tempo lo hai avuto, se ti allena Velasco resta con te tutta la vita».

Da collega, invece, cosa ha imparato da lui?
«Quando diventai allenatore mi disse: “Giangio ricordati che i giocatori ti misurano, ogni giorno”. Non siamo solo noi a mettere sotto esame gli atleti, loro ci valutano costantemente. Come ci comportiamo, quali valori trasmettiamo, se siamo imparziali, se siamo preparati».

Cosa può dare Velasco a questa Nazionale?
«Ha esperienza e gli strumenti giusti per gestire anche i casi più complessi. Permetterà alle ragazze di fare un salto di qualità dal punto di vista mentale. E rimetterà a posto tutti i pezzi che si sono rotti».

Dovrà essere anche un po’ psicologo?
«Julio sa essere tante cose: filosofo, fenomenale comunicatore, uomo di carisma e di personalità. La Fipav ha tenuto conto di tutte queste dinamiche scegliendolo come nuovo ct».

Dovrà gestire anche il caso spinoso di Paola Egonu.
«Ha gestito campioni straordinari e con tanti caratteri forti, non avrà problemi a rimettere a posto le cose. Ne sono certo».

Ritorneremo a parlare di “cultura degli alibi” da eliminare?
«Come sapete bene, con noi questo aspetto fu determinante. E immagino che farà un lavoro simile con le azzurre perché assumersi responsabilità e costruire una mentalità sono le basi per arrivare a vincere. Ci riuscirà, anche perché le qualità tecniche del gruppo non sono in discussione».

Cosa spinge Velasco, che a 71 anni ha vinto tutto, a mettersi ancora in gioco?
«Se c’è una sfida, lui la vuole vincere. Il fuoco, la fame, l’energia e lo spirito che ha, non ce l’hanno in tanti».

Vi troverete a Parigi?
«L’Italia si qualificherà. E sarebbe bello salire insieme sul podio, io nel maschile e lui nel femminile».

La sua Francia è da medaglia?
«Lo è, ma come lo sono almeno altre 7-8 nazionali. La mia generazione non aveva così tanti avversari, oggi un quarto ha il valore di una finale».

Anche lei ha accettato una sfida enorme: guidare i campioni olimpici nei Giochi di casa...
«Eh sì, ma lavoriamo ad alto livello per avere pressioni. Io ci convivo da 20 anni, da quando mi facevano sentire come quello che doveva fare i punti per vincere le partite. Ho giocato cinque Olimpiadi, più una da assistente. Arrivarci da capo allenatore è un sogno. Me la godrò».

Libero da altri impegni.
«Per la prima volta dal 2007 non alleno un club e questo mi permette di studiare molto e seguire passo dopo passo i miei giocatori. Arriveremo pronti».


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