ROMA-Domenica 19 maggio prossimo, lo Stadio "Nando Martellini", alle Terme di Caracalla, ospiterà la 13a edizione del Memorial "Franco Favretto". La manifestazione, patrocinata da Roma Capitale, è diventata negli anni un punto di riferimento nel panorama nazionale del Volley S3 e vedrà migliaia di giovani atleti come protagonisti assoluti. Lo Stadio "Nando Martellini" si trasformerà in una grande e vivace palestra all'aperto, con campetti appositamente allestiti per accogliere tutti i piccoli campioni e consentire loro di condividere un'indimenticabile giornata improntata al gioco, al divertimento e all'amicizia. L'incantevole cornice delle Terme di Caracalla, a pochi passi dal Colosseo e dal Circo Massimo, aggiungerà un tocco speciale a questa celebrazione del volley grazie alla partecipazione straordinaria dei pluricampioni Andrea Lucchetta e Valerio Vermiglio, trasformando il Memorial "Franco Favretto" in un'esperienza unica e irripetibile per tutti i presenti. Per garantire una gestione efficiente, l'evento sarà suddiviso in due turni di gioco: Primo turno: dalle ore 9:00 alle ore 11:00; Secondo turno: dalle ore 11:00 alle ore 13:00. Il punto di accredito sarà aperto alle ore 8:30, mentre la manifestazione si concluderà intorno alle ore 13:00.
Chi era Franco Favretto-
Era il 19 dicembre del 2009 quando Franco Favretto, Presidente in carica del Comitato Provinciale F.I.P.A.V. di Roma, grande innamorato della pallavolo ci lasciava improvvisamente colpito da un malore mentre si dedicava al lavoro per il “suo” Comitato. Franco è stato per tutti, prima ancora che il “Presidente”, un amico; una figura di riferimento sempre presente e sempre disponibile. Se non lo trovavi al civico 362 di via Flaminia, già allora sede dell’attuale C.T. Roma, potevi essere quasi certo che lo avresti incontrato lungo i binari della linea del tram che portava al Comitato Regionale Lazio distante poche centinaia di metri. Con lui ogni chiacchierata non sapevi mai quando sarebbe terminata; era un vulcano di idee sempre fortemente coinvolgenti e spesso si faticava a stargli dietro mentalmente e fisicamente. Il vuoto che ha lasciato in tutti coloro che gli hanno voluto bene e che lo hanno saputo apprezzare è direttamente proporzionale alla sua passione spesa costantemente a rendere la pallavolo romana, soprattutto quella giovanile, sempre migliore. Quel sabato piovoso e tristissimo rimarrà per sempre impresso nella memoria di quanti accorsero subito alla notizia del suo malore e assistettero impotenti agli inutili tentativi dei soccorritori.