
ROMA-La pallavolo italiana piange la scomparsa di Simonetta Avalle. La ‘Signora del Volley’ si è spenta stanotte a Roma dopo aver combattuto negli ultimi mesi con una terribile malattia con il coraggio e la grinta che l’hanno contraddistinta per tutta la vita di sportiva. Simonetta, è stata la prima la prima donna capo allenatrice in serie A1, conquistandosi tutto con la forza della volontà e delle idee. La sua straordinaria carriera iniziò alla fine degli anni ’60 nella popolosa borgata romana di Tor Sapienza, dove all’epoca in pochi, forse nessuno, conoscevano la pallavolo. Insieme al fratello Gianni, intorno alla parrocchia del quartiere, fondò una squadra, formata da tutte atlete della zona, forgiando ragazze che, sotto la sua guida, allenandosi all’aperto, conquistarono due titoli nazionali allieve. Quel fantastico gruppo, per il quale Simonetta rappresentava non soltanto un tecnico ma un vero e proprio punto di riferimento ed esempio di vita, arrivò a guadagnarsi, a suon di promozioni, la serie A, riuscendo a confrontarsi con il gotha del volley nazionale, costruendo risultati straordinari partendo dalle palestre della periferia romana. Simonetta alternava il lavoro sul campo a quello di insegnante al liceo classico, che amava quanto la pallavolo, lasciato solo quando la carriera di allenatore è decollata ai massimi livelli. Tanti risultati, una storica Coppa Cev nella Capitale, poi tante panchine, in giro per l’Italia a portare la sua grande capacità di insegnare pallavolo, di far crescere, soprattutto umanamente, atlete che le sono rimaste legate da profonda amicizia negli anni a venire. La sua voglia di lavorare per i giovani l’ha riportata nel Lazio dove, alla guida del CQR, la selezione delle migliori ragazze della regione, ha conquistato altri titoli ma soprattutto lanciato altri talenti nel firmamento nazionale, senza dimenticare mai le sue origini, la sua Tor Sapienza, dove ha continuato ad abitare e dove tutti le volevano bene. Ciao Simonetta.