Marco Fenoglio racconta la sua quarantena

Il tecnico di Busto, appena uscito dal Covid-19, è tornato al lavoro. Dalle sue parole le emozioni vissute in questi difficili giorni
Marco Fenoglio racconta la sua quarantena
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BUSTO ARSIZIO (VARESE)- E’ tornato da qualche giorno al lavoro Marco Fenoglio, coach della Unet e-work Busto Arsizio positivo, come tre atlete della squadra, al tampone Covid e costretto a dieci giorni di isolamento. Sentiamo come ha vissuto questa difficile esperienza.

Marco, come stai innanzitutto? 

« Ora sono completamente ristabilito e mi sento bene, ho preso il virus in forma lieve e, a parte la perdita dell’olfatto e del gusto, non ho avuto particolari problemi. Rispetto a tante persone che sono costrette al ricovero ospedaliero sono stato fortunato ».

Come hai passato il tempo a casa? 

« Non mi è pesato più di tanto stare a casa, sono corazzato e ho continuato a fare le cose che avrei fatto fuori: mi sono allenato parecchio, sono stato costantemente in contatto con la squadra, ho continuato a preparare gli allenamenti e le partite. Poi, essendo un grande appassionato di ciclismo, ne ho approfittato per seguire il Giro d’Italia in tv ».

C’è qualcosa che ti ha particolarmente colpito in questi giorni? 

« Sì, ho avuto tanto tempo per pensare, su tante cose. Mi ha colpito molto osservare che sui social, sui quali siamo tutti sempre più concentrati, non mi ha praticamente scritto nessuno per chiedermi come stavo. Le persone vere invece mi hanno chiamato e questo mi ha fatto molto piacere, ma mi ha anche spinto a riflettere sul modo in cui usiamo queste piattaforme oggi: lo trovo per la maggior parte inutile e per questo mi sono cancellato sia da Facebook che da Instagram ».

Appena rientrato in palestra, subito un altro rinvio, cosa pensi della situazione attuale? 

« Sarà sempre più complicato: ci aspetta un periodo durissimo, solo il pensare dove andare a collocare questi recuperi sarà difficile. Noi siamo stati i primi nella pallavolo ad essere colpiti, ma ora anche le altre squadre iniziano ad avere qualche contagio e gli stop alle gare diventano sempre di più. Credo che sia seriamente il caso di pensare ad un’alternativa per chiudere più velocemente i tornei se i contagi dovessero continuare ad aumentare. Sarei favorevole ad una o più bolle stile NBA, dove radunare le squadre e giocare anche 4 partite a settimana per terminare velocemente girone di ritorno o play-off. Lo stesso credo si debba pensare per la Champions dove pensare di mettersi a viaggiare in Europa ora sarebbe assurdo: solo pensando al nostro girone, in Germania ci sono già zone in isolamento, in Polonia siamo alle soglie di un nuovo lockdown ».

Come hai ritrovato la squadra? 

« Dobbiamo lavorare ancora tanto, per fortuna adesso Piccinini e Stevanovic hanno ricominciato, mentre per Poulter ci vorrà ancora un po’ di tempo ma siamo sulla buona strada anche per il suo recupero. Allenarci al completo è fondamentale per vedere il reale valore di questo gruppo ».

 


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