I voti ai partenopei per la sfida con la Roma (di Antonio Giordano)

DZEKO 5,5 Lotta, si ferisce alla testa dopo pochi minuti. Colpisce male su un bel cross di Pjanic e perde tanti palloni. Si coordina con difficoltà anche per mettere la palla a terra. Si batte con generosità e ha l’attenuante di essere sempre troppo isolato. Ma non è più un periodo di appannamento. Il caso è aperto. 

GHOULAM 6,5 Se allunga, fa male, ma tanto. Consente al Napoli di sfogarsi a sinistra, si rammarica perché gli viene meno il traversone con il fiocco e quando l’indovina non trova compagni. Nella ripresa, demolisce la corsia e manda in crisi il sistema difensivo altrui.  

HYSAJ 6,5 Sembra l’uomo in più, ha l’agilità delle serate migliori e riesce a contenere Salah e persino a costringere l‘egiziano ad inseguirlo affannosamente. E’ spremuto ed alla distanza va evaporando.  

HAMSIK 6 Si scopre (tendenzialmente ed a tratti) regista per necessità, perché a Jorginho hanno rubato l’aria e lo spazio: ha intuizioni, una assai bella per Insigne, e pure difetti di mira (come nelle due occasioni della nottata). Sotto porta, non è la sua stagione, non proprio. 

MERTENS (22' st) 6 Dà quel che serve, lo sprint sul breve e sul lungo, e magari lascia qualche rimpianto in Sarri per non averlo lanciato prima. 

HIGUAIN 6 Pochi palloni, forse più giusto dire nessuno; ciò che alimenta il suo stato di insofferenza. E’ stretto tra Manolas e Rüdiger che ne inaridiscono la verve e gli sottraggono possibilità preventivamente ed allora si mette a lanciare Hamsik, prova almeno così.  

INSIGNE 6 Gli errori sulle conclusioni lo trascinano in un vortice, quasi un’ossessione, e sbaglia tanto. Rimane vivo sino all’ultimo secondo ch’è in campo (quando è finito a destra), però assai lontano, nell’inventiva, dal suo standard. 

REINA 6 Fa lo spettatore d’una partita che gli si avvicina nella fase iniziale ma con conclusioni da lui distanti e mai seriamente pericolose. Sui cross, allunga i tentacoli e non concede nessuna chanche. 

ALLAN 6 Le scintille in mezzo al campo, perché i tackle con Nainggolan sono audaci, senza assolutamente risparmiarsi. Ma serve anche altro da lui e le accelerazioni gli mancano, perché la barriera gli si oppone. Sembra meno ordinato, quasi in crisi di lucidità, ma è comunque il muscolare a cui non si può rinunciare.  

JORGINHO 5,5 Soffre la presenza di Pjanic che sta nei suoi paraggi quasi ne venisse attratto da una calamita. Palleggia corto, banalmente, rimanendo compresso nel guscio e scarabocchiando le giocate. 

CALLEJON 5,5 La sua «doppia vita» lo eleva a protagonista in Europa League e lo esclude dal campionato: resta prezioso nella fase di contenimento, che però ne assorbe la capacità di osare. E Digne non deve impazzire, per stargli appresso 

SARRI 7 Il suo calcio (esuberante) gli è negato dalla diga di Garcia, che copre (per ripartire). Eppure, nel ritmo che meno gradisce, qualche incursione (a sinistra molto più che a destra). Però lui richiede rapidità, nel movimento senza palla e nello spostamento della stessa. Per la prima volta non c’è produzione industriale di occasioni, per la prima volta si ha la percezione (dopo così tante sfide) che forse le gambe comincino ad essere pesanti, ma la partita la fa soltanto il Napoli, che non rischia nulla e qualcosa crea. 

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