I voti della sfida col Torino a cura di Antonio Barillà: Pioli azzecca i cambi, la coppia d’attacco proprio non funziona

MILINKOVIC (40’ PT) 7,5 Il suo ingresso porta equilibrio tattico e infonde coraggio: lavora bene il pallone e appena intuisce uno spiraglio lo scaglia all’indirizzo di Padelli, ne regala uno interessante a Parolo che però colpisce il legno.

MARCHETTI 7 Angelo custode nel momento più complicato, quando la Lazio è ostaggio del Toro, prezioso anche dopo la metamorfosi biacoceleste. Restano impresse un’uscita tempestiva fuori area (intercetta di petto: l’arbitro ha ragione) e uno scudo su Immobile che calcia da due passi.

KEITA (28’ sT) 7 Entra e semina scompiglio, non è la prima volta. In poco più d’un quarto d’ora guadagna il penalty, mandando in ambasce Molinaro, e sfiora il gol.

BIGLIA 6,5 Non è sempre preciso nel tocco, ma resta importante riferimento a centrocampo: si sbatte nel buio iniziale, dà linearità al gioco quando la sceneggiatura cambia e la Lazio sboccia. Non spreca l’opportunità dal dischetto, griffando il pareggio biancoceleste.

PAROLO 6 Non appare brillantissimo, sopperisce con l’impegno: spaventa l’Olimpico con un palo clamoroso.

KONKO 6 Resta a galla nel primo tempo da tregenda, macchiandosi solo di errori veniali e di inevitabili corresponsabilità. Cresce alla distanza, bloccando la sua fascia.

BRAAFHEID (40’ PT) 6 Terzo ritaglio stagionale dopo i 14’ in campionato e 14’ in Coppa Italia: nulla di straordinario, ma si mostra diligente e puntiglioso.

PIOLI (ALL.) 6 La Lazio lunga e fragile dei  primi 45’ non è certo quella che aveva immaginato mutando assetto. Ha il merito d’imbroccare i cambi: i primi due contemporanei senza neanche aspettare l’intervallo.

BISEVAC 5,5 Non ha colpe specifiche, ma quando i granata dilagano balla oltremisura.

<address>HOEDT 5,5 Giusto ieri ha spento 22 candeline: ovvio, al netto di evidenti qualità, che debba completare il percorso di maturazione e acquisire, in particolare, quella sfrontatezza da cui un difensore non può prescindere. Non impeccabile in occasione del gol di  Belotti.

FELIPE ANDERSON 5,5 Schierato sulla trequarti, fatica a trovare collocazione: a disagio quando arretra sacrificandosi in copertura, prevedibile quando s’industria per liberare gli attaccanti. Migliora nella ripresa, ma rasenta soltanto la sufficienza.

LULIC 5 La sua fascia diventa terra di conquista, puntualmente travolto finché Pioli non lo richiama.

<address>DJORDJEVIC 5 Inganna in avvio un buon dialogo con Klose: rimane ai bordi della manovra, poco servito e non sempre lesto a strappare lui il pallone buono. Un lampo in chiusura, quando imbecca Keita: pochino.

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