Calcio, la moviola mostra tutti i suoi anni

La moviola compie oggi cinquant'anni e ancora fa discutere. Perché c'è chi proprio non la vuole in campo e chi la vorrebbe per sprecare tempo ed energie inutilmente. Intanto ogni domenica si continua a discutere...
Francesca Fanelli
2 min
ROMA - La moviola compie oggi cinquant'anni e fa discutere come se fosse il primo giorno. E non si tratta proprio di sfumature, anzi ogni domenica sera ci si ritrova a discutere su gol-non gol, su fuorigioco dubbi e falli proibiti. Allora tanto vale introdurla, no? Sembra facile. Nei giorni scorsi c'è stata una apertura della moviola in campo da parte dell'Inghilterra, da sempre avanti in certe materie rispetto a noi. E in Italia? Se ne parla, se ne discute, ma niente. Oggi la moviola ne fa 50 di anni, la prima volta era il 28 febbraio 1965, la nuova DS condotta da Enzo Tortora mostra la macchina che fa vedere al rallentatore le immagini impressionate sulla pellicola.

INTERVISTA A HENOR VITALETTI - INTERVISTA A GIANNI RIVERA

Da Henor Vitaletti, primo moviolista Rai, a Carlo Sassi, al primo gol-non gol in un derby milanese, al Telebeam in Studio-Stadio trasmissione Rai condotta da Gianfranco de Laurentiis, passando per Turone e Muntari, fino alle moderne e sofisticate tecnologie e all'ultimo guardalinee elettronico, uno che traccia le righe dritte con il computer a Sky! La moviola in campo servirebbe a discutere meno durante e dopo le partite. «Sono assolutamente a favore - dice Pino Frisoli, storico dello sport in tv e autore di libri in materia - anche perché il tempo che si impiega a discutere in campo tra giocatori e arbitro e allenatori, potrebbe essere impiegato per rivedere alla moviola gli episodi. Ovviamente andrebbe regolamentata, due bonus per tempo. Succede già in altri sport, perché nel calcio no... ». E allora, che aspettiamo?


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