"Manifesto dei Colpitori", l'ispirazione dal pugilato

A Milano il movimento poetico-sportivo, artistico e sociale, che vuole mettere KO il “degrado sociale, culturale e umano, a cui assistiamo e siamo sottoposti”
"Manifesto dei Colpitori", l'ispirazione dal pugilato
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MILANO - Si sono chiamati I Colpitori e stanno dando vita a nuovo movimento poetico-sportivo, artistico e sociale, che vuole mettere KO il “degrado sociale, culturale e umano, a cui assistiamo e siamo sottoposti” ogni giorno. Lo affermano sul loro “Manifesto dei Colpitori”, scritto il 2 febbraio del 2023 a Milano, i due principali artefici, Federica Guglielmini e Dome “Keating” Bulfaro, entrambi poeti e appassionati di boxe. Nel loro Manifesto dei Colpitori, pubblicato 114 anni dopo quello del Futurismo di Filippo Tommaso Marinetti, scrivono in apertura “1- Difendiamo e colpiamo! Nasciamo come forma di difesa in reazione a questa società liquefatta a cui serve tracciare nella terra i propri ring. (...)”.

Il movimento dei Colpitori ha una forma diversa da quella dei Futuristi: tra le fila dei Colpitori non ci sono solo poeti e artisti, ma anche pugili, docenti, discenti, pedagoghi... e cioè quella società che non ha paura di ri-disegnare se stessa favorendo “l’incontro con il pugile interiore, il suo processo nobilitante” perché “il cammino evolutivo del pugile è cultura dell'uomo che sa vincere, sa perdere e a conclusione di ogni incontro sa abbracciare l’altro (...)”. Si tratta di un movimento, laico e apartitico, come lo è il suo Manifesto.

I Colpitori desiderano, come l’allenatore e il cutman, stare all'angolo di questa generazione portando in scena, in dibattito, in sfida, sui giornali, nei salotti culturali, nelle scuole, fra le arti, il messaggio pugilistico come fonte di ispirazione e di riflessione della nostra contemporaneità. Considerano il ring un luogo di incontro dentro il quale specchiarsi, un luogo necessario per affrontare i colpi che la società porta senza regole. Il Manifesto dei Colpitori si compone di 10 punti, 10 come il conteggio arbitrale, 10 sono i colpi per risvegliare la nostra coscienza collettiva, 10 i colpi per divulgare l'icona contemporanea del pugile, come simbolo valoriale da riscoprire più vicino a noi di quanto il pregiudizio storico voglia farci credere.

‘I colpi’ che vogliono portare sono come quelli di un fabbro dentro la sua antica officina, sono colpi che desiderano lasciare il segno e ci sappiano in-segnare (segnarci dentro). La data e il luogo del debutto ufficiale del Manifesto dei Colpitori hanno avuto un valore simbolico. Come luogo hanno scelto il blog femminile 27esima ora del Corriere della Sera, dato che uno dei temi centrali è quello di smontare i pregiudizi sulle donne; come data hanno scelto il 21 marzo (2023), primo giorno di primavera e Giornata Mondiale della Poesia. Già diverse palestre dove si insegna a boxare hanno stampato e pubblicato il Manifesto dei Colpitori. Gli altri tre fondatori di questo movimento nato a partire di un desiderio-sogno della Guglielmini, sono l’ex campione italiano di boxe Renato “Chirurgo” De Donato, il Docente di Specializzazione in Medicina dello Sport Mario Ireneo Sturla, l’autore comico Riccardo C. Mauri, autore nel 2021 di Non fate arrabbiare Petra, romanzo per ragazzi che parla di adolescenza e pugilato al femminile. Dopo l’uscita dei Manifesto si sono uniti al gruppo altri due Colpitori: l'illustratore Mauro Cicarè e il docente Michele Carrieri.


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