”Innovation and challenges in sports medicine rehabilitation”, convegno a Torino

Si è svolto presso l’Istituto delle Riabilitazioni Riba
”Innovation and challenges in sports medicine rehabilitation”, convegno a Torino
2 min

Si è svolto a Torino presso l’Istituto delle Riabilitazioni Riba, Collaborating Center of Sports Medicine della Federazione Internazionale di medicina dello sport il convegno ”Innovation and challenges in sports medicine rehabilitation”. Ad aprire l’incontro il dottor Ugo Riba che in 40 anni di lavoro è riuscito a trasformare una piccola realtà in uno dei punti di riferimento della riabilitazione del Nord del Paese dove tra Piemonte e Veneto ha aperto oltre venti centri di riferimento. “La telemedicina – ha spiegato Riba – è oggi uno dei punti di riferimento di questo centro, ed è attraverso questo processo che siamo convinti di poter intercettare un cambiamento ormai tangibile del rapporto tra medicina e pazienti. In questo senso, il nostro centro di Torino è un punto di riferimento sul piano dell’innovazione”.

Al convegno è intervenuto il professor Fabio Pigozzi, presidente della Federazione Internazionale di Medicina dello sport che ha spiegato l’importanza dell’attività fisica e sportiva e del suo impatto ormai certificato sulla salute mentale: “La riabilitazione è importante tanto quanto una costante attività fisica . Non dimentichiamo che stiamo parlando di un contesto in cui si registrano cento milioni di malati cronici in Europa. In questo senso, sono convinto che la Tele-riabilitazione possa essere fondamentale in futuro”.

L’incontro ha visto poi l’intervento del professor Giuseppe Massazza, oggi Chief Medical Officier delle prossime Olimpiadi di Milano-Cortina 2026 e che già ha ricoperto quell’incarico nel 2006 proprio ai Giochi di Torino, diventando di fatto oggi uno dei punti di riferimento internazionali in materia: “La Tele-medicina trasformerà il nostro mestiere e aiuterà in modo concreto i pazienti, soprattutto in situazioni complesse come quelle di un isolamento obbligato. Pensate solo ai casi di riabilitazione dopo interventi legati a trapianti. Siamo all’inizio, servono investimenti. Ma la strada è tracciata”.


© RIPRODUZIONE RISERVATA