Sci, Carca ct maschile: «Italsci come la Ferrari»

Torna dopo due anni a capo del Canada maschile: «Non ho resistito al richiamo dell’Italia, possiamo sempre puntare al podio in tutte le specialità»
Sci, Carca ct maschile: «Italsci come la Ferrari»
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Dopo due anni alla guida della nazionale canadese maschile, Max Carca torna in Italia nel ruolo di capo allenatore della squadra maschile di Coppa del mondo: una figura molto simile a quella di ct maschile sovrastata solo da Massimo Rinaldi, in un ruolo manageriale che lo vede responsabile dell’intero sci alpino. 



Carca, 43 anni, alessandrino, vanta un lungo curriculum in seno alle nazionali azzurre, cominciato addirittura agli inizi degli anni 2000 come skiman (Manfred Moelgg e Cristian Deville esordirono in Coppa del Mondo con gli sci preparati da lui) e proseguito come responsabile allenatore di molte delle specialità di Coppa del Mondo, fino all’esperienza nordamericana che ha completato il suo bagaglio di conoscenze.


«In Canada ho vissuto una bella avventura sia sotto il profilo umano che sotto l’aspetto agonistico - racconta Carca - ma quando ho sentito il richiamo dall’Italia non ho resistito. Affronto una nuova avventura con la fortuna di conoscere quasi tutti i ragazzi per averli già allenati in passato ed è un buon punto di partenza. La base su cui lavoro da sempre è quella del rispetto reciproco, si procederà per obiettivi e programmazione. In un’annata che non prevede Mondiali o Olimpiadi, le coppe di specialità diventano l’obiettivo principale del 2016».

 

Nelle ultime settimane Carca ha avuto modo di seguire la preparazione degli slalomisti ed è volato in Sudamerica per guidare gli allenamenti dei gigantisti e successivamente dei velocisti. «Sono tornato in Italia perchè la nostra squadra è paragonabile a una Ferrari - continua - Possiamo puntare al podio in tutte le specialità, per farlo sarà fondamentale individualizzare la massimo la preparazione di ogni singolo atleta, collaborare per dare un servizio sempre migliore a ognuno, scoprire quale potenziale può sviluppare per impostare le due successive stagioni che culmineranno con i Mondiali di St. Moritz e le Olimpiadi coreane, il vero nostro punto d’arrivo».   


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