Kickboxing, il romano Casella campione del mondo

Il fighter italiano trionfa nella categoria K1 ai Mondiali di Belgrado
Kickboxing, il romano Casella campione del mondo
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BELGRADO - L’Italia trionfa ai campionati mondiali degli sport da combattimento a Belgrado grazie al giovane kickboxer romano Gabriele Casella, che si laurea Campione del Mondo nella categoria 86 kg della K1. Casella, classe 1994, appena 21 anni, partito per Belgrando con mille speranze assieme alla spedizione azzurra composta da 35 validissimi fighters, ha battuto nella finale della sua categoria il fortissimo turco Samet Keser. Vittoria arrivata ai punti, in un match molto sofferto ma combattuto alla grande dall’azzurro. Tra le donne brava Valentina Cabras che è riuscita a conquistare l’argento. I Mondiali in terra serba, svoltisi dal 27 al 31 ottobre 2015 nelle categorie Low Kick, K-1 e Kick Light,  si sono conclusi, nel tripudio di fighters “senior” provenienti da tutto il mondo con la splendida vittoria finale di Gabriele Casella. 

TRIONFO - Il titolo Mondiale per Gabriele Casella, arriva a coronamento di un anno fantastico nella kickboxing (k1) e nella Muay Thai: l’atleta romano si è laureato anche campione europeo ed italiano. E poi il recente trionfo di Barcellona, nell’evento The Circle prodotto da Fox tv, contro un guerriero thailandese di grande esperienza messo a terra con un micidiale calcio girato al volto. Per il mondiale di Belgrado Casella ha voluto superare se stesso, accettando per la prima volta, pur di non perdere l’occasione del mondiale, di combattere in una categoria, gli 86 kg, lontana da quella del suo peso forma (81 kg). Scommessa vinta. Prima la vittoria ai punti, con verdetto unanime a suo favore, sul duro russo Kristiyan Geogiev, poi il trionfo contro il bravo spagnolo, Jonatan Dominguez Buendia, messo giù al primo tempo e messo KO all’inizio del secondo. Infine il trionfo in finale con il turco Samet Keser.

GIOIA - «Sono felice – le prime parole di Gabriele - è stata un’avventura fantastica. Gli avversari sono per me dei fratelli che hanno fatto i miei stessi sacrifici, che hanno i miei stessi sogni. In questo sport non c’è violenza. Violenza è quella degli aerei NATO che nel 1999  hanno distrutto dal cielo questa magnifica città a cui dono la mia vittoria in segno di rispetto e solidarietà per le sofferenze subite».  Questa la sua dedica: «Grazie alla federazione internazionale Wako ed a quella Italiana (Fikbms) ed al suo Presidente Donato Milano per lo sforzo organizzativo e per avermi dato questa magnifica opportunità. Grazie ai preparatori atletici nazionali. Grazie al mio maestro Liberati». Il presidenti del Coni regionale, Riccardo Viola, e del Coni Nazionale Giovanni Malagò, inviano a Gabriele Casella, i ringraziamenti «per aver difeso il nome dell’Italia in un campionato mondiale così importante. Quest’atleta giovanissimo lo conosciamo molto bene per i suoi meriti al valore sportivo. Lo abbiamo già premiato quando è diventato campione europeo ed ora lo premieremo per questo meritato titolo». Il presidente della Fikbms, Donato Milano, coglie l’occasione per ringraziare il Coni per il sostegno alle iniziative della Federazione nazionale e Wako e la Federazione della Serbia per la capacità organizzativa a livello internazionale. Gabriele Casella, un fighter, un campione anche fuori dal ring: «Non ho tempo per riposarmi. Al mio ritorno abbiano un progetto formativo per far conoscere il nostro sport ai ragazzi delle scuole e ad alcuni ragazzi diversamente abili che potrebbero trarre grande giovamento dal praticare queste discipline. Cercheremo anche di portare il quadrato del ring nei centri di accoglienza dove giovani migranti sono ammassati senza la possibilità di esercitare alcuna pratica sportiva».

  


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