Casella: «La mia vittoria più bella»

Venerdì scorso a Montecarlo si è laureato campione del mondo tra i professionisti nella categoria massimi-leggeri della Wako e adesso ci ha raccontato le sue sensazioni in attesa di festeggiare con i tifosi mercoledì a Roma.
Casella: «La mia vittoria più bella»
Andrea Ramazzotti
4 min

MILANO - Dopo la vittoria contro il francese Grossi ottenuta venerdì a Montecarlo, un successo che gli è valso la conquista del titolo Wako Pro nella categoria massimi-leggeri, Gabriele Casella ci ha confessato i suoi sogni e le sue ambizioni per un 2016 che spera ancora ricco di soddisfazioni.

Casella, quali sono state le maggiori difficoltà che ha dovuto affrontare nel match contro Grossi?
La sua bravura nell’indietreggiare quando partivo con i colpi e la categoria di peso, gli 85 kg, che non è la mia: nel mio ultimo incontro contro il thailandese Ekapop Sor Klimee, tanto per fare un esempio, avevo combattuto nei 78 kg. Inoltre a mio parere l'arbitro non contestava al mio avversario le continue azioni, non consentite dal regolamento, con cui mi "legava" per non consentirmi di far arrivare a segno i colpi.

Quali emozioni ha provato nel vincere il titolo di campione del mondo tra i professionisti?
Forti, ma allo stesso tempo… controllate, proprio come accade in certe discipline orientali, perché è forte la consapevolezza che il titolo me lo sono sofferto, senza lasciare nulla al caso: dagli allenamenti fino al match. Ci ho sempre creduto e non è mai esistita in me l’idea della sconfitta. Non me lo sarei perdonato.

Insomma, Casella forte nel fisico, ma anche nella testa…
Quando pratichi questo sport devi saper gestire le emozioni, anche quelle fortissime. Il fuoco deve diventare ghiaccio. Era quello che volevo da tempo e a cui mi sono già abituato mentalmente: così è stato anche venerdì.

Cosa ha provato nel combattere in una cornice come quella del "Montecarlo Fighting Masters"?
Sapendo che dovevo gareggiare in una location così importante, sono stato molto motivato negli allenamenti. Quando sono salito sul ring, invece, ero entrato in una specie di trance spirituale e fisica: il tempo e lo spazio in quei momenti non sono quelli del luogo in cui ti trovi. L’emozione prima di un incontro in generale è fortissima: per ogni combattente, da chi fa il suo primo match a chi fa il suo 100esimo. Dentro tutti, per quanto tu possa sempre saper gestire la tensione, c’è tanta paura di fallire. Ed ogni incontro è come se fosse la prima battaglia, quello che azzera tutte le sfide precedenti. Ti rimetti in gioco ogni volta come se fossi un acrobata senza rete che si può sfracellare al suolo in ogni momento. Vincere o perdere nello sport non è per nulla la stessa cosa.

Quella di venerdì è stata la vittoria più importante della sua carriera?
Si, penso di si. La serata ha visto lo scontro tra i più forti campioni al mondo. Fino all'ultimo sangue. Non è il mondiale Wako Pro in sé che mi dà tanta gioia, ma è sapere che nella stessa stagione agonistica (2015/2016, ndr) ho vinto nella Kickboxing il mondiale dilettanti Wako a Belgrado ed il mondiale professionisti a Montecarlo. A quel punto mi sento veramente il campione mondiale.

Qual è il bilancio ad oggi del suo 2016?
Come scrissi su Facebook a marzo, pochi match ma tutti impegnativi dove non dovevo sbagliare nulla. Così è andata. Ho vinto contro Ekapop Sor Klimee nella Muay Thai nei 78 kg e ho vinto il titolo mondiale Wako Pro 85.100 kg contro uno scomodissimo avversario come Grossi. Meglio non potevo fare.

Quali sono i suoi obiettivi per la seconda metà dell'anno?
Nessun match in programma, ma sicuramente intendo continuare a combattere contro i più forti, anche contro quelli che potrebbero sembrare avere sulla carta la vittoria in tasca.

Pensa di godersi un po’ di vacanze o continuerà ad allenarsi anche in estate?
Adesso vacanza. Stanco per un po’ perché negli ultimi anni ho dato tanto di me stesso, sia fisicamente che psicologicamente. Il recupero di entrambi gli aspetti è molto importante.

Come festeggerà la vittoria di Montecarlo?
Il 29 sera, nel giorno dei Patroni di Roma, ci sarà una grande festa all'Ippodromo Capannelle, con birra artigianale, food truck e musica dal vivo. Ingresso libero per tutti. Poi mi godrò al massimo ogni giorno finché rimarrà ancora la gioia dell’impresa, anche se solitamente a me dura sempre… troppo poco.


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