Atletica, l’ultima scorrettezza: è il doping dei centesimi

Proliferano tempi e misure truccati per qualificarsi ai Giochi: World Athletics corre ai ripari
Atletica, l’ultima scorrettezza: è il doping dei centesimi© AP
Franco Fava
4 min

Ci mancava solo il “doping” dei centesimi e del centimetro. Dopo il dilagare dell’uso di sostanze e pratiche vietate e delle scommesse sportive, un’altra piaga sta condizionando le performance, in particolare nell’atletica: quella della manipolazione dei risultati. Le prime avvisaglie si erano avute in inverno nello sci alpino, in occasione delle qualificazioni per l’Olimpiade invernale di Pechino. Allora furono segnalati diversi casi, non suffragati però da prove, di atleti già con il pass disponibili a lasciare il passo ad altri colleghi meno performanti nelle competizioni valide per le qualifiche olimpiche. 

Ora il vizietto è stato scoperto anche nell’atletica grazie a un’indagine effettuata dall’agenzia indipendente “Athletics Integrity Unit” (Aiu). Nel suo ultimo report l’Aiu ha individuato nel solo 2021 almeno 17 competizioni in altrettante nazioni in cui è stata accertata la manipolazione delle condizioni di gara per favorire il conseguimento dello standard olimpico. Nelle violazioni accertate si va dalla manipolazione dell’anemometro per sprint e salti orizzontali (laddove il limite di vento a favore per l’omologazione è di 2 m/s), a veri e propri aggiustamenti di tempi e misure. Rilevati anche casi di salti nulli dati per buoni. 

Per questo World Athletics ha deciso di correre ai ripari con l’istituzione di una “Competition Manipulation Watchlist”, vale a dire una lista di nazioni sospette i cui risultati sul proprio territorio verranno sottoposti a speciale vigilanza. La decisione è stata presa dal Council dell’atletica mondiale riunitosi a Eugene sotto la presidente di Seb Coe. Dal 2023 alle federazioni nazionali di quei Paesi, considerati ad alto rischio di manipolazione dei risultati validi per i pass olimpici e mondiali, verranno imposte misure più restrittive per il riconoscimento delle prestazioni dei loro atleti. Le competizioni esentate ovviamente sono quelle internazionali, mondiali e continentali, così come dei circuiti riconosciuti da World Athletics. Verranno scrutinati invece i risultati ottenuti nei campionati nazionali, le cui gare dovranno rispettare uno standard minimo “anti-corruzione”. Non solo, in questi eventi dovrà esserci un rappresentante di World Athletics a garanzia della bontà di tempi e misure. 

Test doping

Nel presentare il report sulle manipolazione dei risultati, il capo dell’Athletics Integrity Unit, Brett Clothier, ha svelato il piano antidoping messo in atto per i Mondiali di Eugene, in cui verranno sottoposti a test più della metà dei circa 1.900 partecipanti. In particolare 60 controlli saranno fatti a campione fuori competizione e altri 500 nelle 49 gare in programma. A Eugene verrà introdotta poi una novità nel prelievo e conservazione del sangue, che ne favorirà il trasporto e la conservazione. Le poche gocce di sangue prelevate saranno essiccate per essere poi analizzate nei laboratori di Salt Lake City e Losanna

Staffette

Tra le novità annunciate da World Athletics, i criteri di selezione delle staffette per i Giochi di Parigi 2024. Una procedura a noi cara visto che a Tokyo avevano tutti e cinque i quartetti in gara. Alle World Relays 2024 i primi 14 team di ciascuna staffetta si qualificheranno direttamente per Parigi. I restanti due attraverso il ranking. Intanto Noah Lyles ha garantito che la 4x100 Usa tornerà leader a questi Mondiali dopo lo smacco subito a Tokyo (oro al quartetto azzurro): «Vinceremo a suon di record mondiale perché nessuno si è preparato quanto noi nei cambi».


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