Chesani: "Tamberi vi stupirà così"

Il compagno di allenamenti spiega come Gimbo prepara la finale: "È da medaglia"
Chesani: "Tamberi vi stupirà così"© EPA
Franco Fava
5 min

«Per Gimbo sarà una finale complicata, ma fisicamente ha le carte in regola per volare nonostante tutto a 2,33 e anche oltre». A dirlo è Silvano Chesani, amico e compagno di allenamenti di Gianmarco Tamberi e del padre Marco, con i quali ha condiviso tanti raduni in Sudafrica. Chesani è probabilmente colui che meglio conosce il campione olimpico dal punto di vista tecnico ed emotivo dopo il papà-coach. Il primo incontro nel 2013, quando il trentino era primatista italiano indoor con 2,33, record riscritto poi da Fassinotti e da Gimbo. Entrambi portacolori delle Fiamme Oro, Chesani era in pedana (2,23) agli Assoluti di Rieti di tre settimane fa, quando Gimbo ha vinto il titolo a 2,26. 

«Lo conosco così bene che so perfettamente come impiegherà queste 48 ore di attesa in vista della finale (nella notte tra domani e martedì alle 2.45 italiane; ndr). Lui e Marco passeranno molto tempo a visionare in slow motion i video dei salti di qualificazione, in particolare i tre a quota 2,25 e 2,28, l’ultimo dei quali gli ha aperto la via della finale. Da qui ripartirà, ma attraverso lo studio papà e figlio potranno intervenire sulla fase più delicata della rincorsa, che ancora presenta problemi tecnici. Quali? Gli ultimi tre appoggi, quelli dell’uscita della curva di rincorsa in cui aumentano le frequenze e bisogna far scorrere le anche prima di caricare il bacino. Una fase certamente condizionata dal fastidio al nervo della gamba di stacco che lo ha assillato nell’ultimo mese. Tante volte in passato non riusciva a saltare in allenamento più di 2,15. Poi, dopo aver visionato decine e decine di volte i salti, andava in gara e faceva 2,30. Ecco perché questo breve tempo tra qualificazione e finale sarà tutto dedicato a studiare i minimi dettagli dell’esecuzione». Qualcosa del genere, infatti, era già successa il 28 maggio, quando a Trieste si era fermato a 2,15 e tre giorni dopo a Ostrava era salito a 2,30, mancando di pochissimo i 2,34. 

Tamberi, l'impronta

Ma per Chesani (che proprio oggi festeggia 34 anni cercando una misura che vale il pass per gli Europei di Monaco nel meeting di Brugnera), c’è un altro aspetto a favore di Gimbo: «E’ la memoria storica del corpo e lui è bravissimo a tirarla fuori soprattutto nei momenti più difficili. Prendiamo lo scorso anno. Un mese dopo dopo l’oro a 2,37 di Tokyo si è presentato alla finale Diamond League di Zurigo: era sovrappeso, eppure aveva memorizzato così in profondità ogni piccolo gesto che è riuscito comunque a vincere il trofeo, superando con 2,34. Idem lo scorso marzo ai Mondiali indoor di Belgrado, senza gare nelle gambe si è presentato in pedana: con i nervi e la memoria del gesto ben codificata è salito sul podio con 2,31».  

Un computer, ma anche tante qualità umane in cui non è mai contemplata la resa: «In finale sono consapevole che dovrò lottare con le unghie e con i denti, ma come sapete è quello che so fare meglio», il messaggio lanciato ieri sui social da Gimbo. Per Chesani, che in questi giorni commenta i salti di Gimbo nelle lunghe dirette di SkySport, il corpo dell’amico e collega può contare su una memoria consolidata nel tempo «perché in tanti anni di lavori è riuscito a costruire una base solida che gli consente di arrivare a misure che apparentemente sembrano proibitive». Anche in finale Gimbo riproporrà questo schema. «Per l’oro bisognerà saltare 2,35, per una medaglia potrebbe bastare 2,33-2,34. Su tutti vedo favoriti Barshim e Woo, poi Gimbo, Harrison, McEwen e il canadese Lovett a giocarsi un gradino del podio». 

Vallortigara vola

Anche Elena Vallortigara ha centrato la finale dell’alto (martedì notte alle 2.40). La 30enne dei Carabinieri allenata da Stefano Gilardi, ieri affiancato da Marco Tamberi, si è qualifica con autorevolezza dopo un percorso netto da 1,81 a 1,93 riuscito solo a 5 saltatrici. «Sono orgogliosa di quello che ho fatto: dopo quattro anni ho scacciato brutti sogni e in finale sono certa di poter saltare leggera sui miei massimi». Dopo l’exploit di 2,02 nel 2018, quest’anno la vicentina è tornata su quote nobili: con 1,98 è terza al mondo. 


© RIPRODUZIONE RISERVATA