Ippodromi, ansia crescente

Lunedì si voterà l'emendamento per velocizzare i pagamenti ippici. Intanto però le società di corse, ancora in attesa di incassare le spettanze per il 2020 e sempre più preoccupate, sollecitano il Mipaaf all'applicazione del Decreto Direttoriale annunciato a inizio mese ma mai attuato dal ministero
Ippodromi, ansia crescente© HG CESENA/REGA
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Lunedì in Parlamento si voterà per autorizzare il Mipaaf a modificare e velocizzare il pagamento dei premi agli ippici: oggetto della proposta è l’emendamento presentato da Rosa Silvana Abate (M5S) e già valutato ammissibile («limitatamente alle operazioni di pagamento e riscossione dei premi, delle provvidenze e delle sovvenzioni destinate agli operatori ippici, ad effettuare le operazioni di pagamento, mediante l’utilizzo di conti correnti bancari da attivarsi presso uno o più istituti bancari, che assumono la qualifica di enti tesorieri»), con testo definitivo atteso in Aula per l’1 settembre.

Intanto è di questa mattina una nuova presa di posizione da parte degli ippodromi. In una lettera a firma di Gruppo Ippodromi Associati, inviata al ministro Teresa Bellanova e tutta la... filiera ippica del Mipaaf, si evidenzia come non siano stati rispettati gli impegni assunti dal Ministero nella riunione del 5 agosto, in merito ai rapporti contrattuali Mipaaf/Società di Corse per l’anno 2020 e l’applicazione del Decreto Direttoriale attuativo del D.M. 4701/2020, ricordando che «il Ministero con PEC del 7 c.m. ha trasmesso alle singole società di corsa la scheda tecnica contenente i dati utilizzati per la determinazione della sovvenzione 2020 avvertendo che, non ricevendo risposta entro le ore 14 del 10 agosto, si riterranno formalmente accettati. Le società hanno riscontrato la suddetta nota ma il Ministero non ha adottato il previsto Decreto Direttoriale che, nel corso della riunione, era stato annunciato già pronto per essere emanato». A questo punto Gruppo Ippodromi Associati chiede quindi l’adozione immediata del Decreto Direttoriale attuativo del D.M. 4701/2020, specie alla luce del fatto che «noto che i tempi necessari per l’approvazione del Decreto da parte degli Organi di Controllo, in presenza di ulteriori ritardi, rendono incerta l’erogazione delle somme spettanti entro il corrente anno, va scongiurato il rischio che le società non riceverebbero le spettanze dell’anno 2020 e nel 2021 potrebbero ricevere al massimo quanto da percepire nell’anno precedente». Questo al fine di «evitare il collasso del settore».


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